Comune di Tropea: accusato di truffa? La benemerenza prima, poi la costituzione di parte civile
L’ente decide di affidarsi ad un legale per tutelare la propria immagine nel processo che vede imputato Francesco Trecate, a settembre premiato pubblicamente dal sindaco
Prima premiato pubblicamente per “abnegazione al lavoro” pur con una richiesta di rinvio a giudizio pendente per truffa ai danni del Comune, poi lo stesso Comune si ritrova ad affidare l’incarico ad un legale per la costituzione di parte civile dell’ente nel procedimento penale. Succede a Tropea dove nel settembre dello scorso anno il sindaco Giovanni Macrì ha concesso una benemerenza pubblica “per abnegazione al lavoro” al dipendente comunale Francesco Trecate sul quale pendeva già una richiesta di rinvio a giudizio per truffa ai danni del Comune (unitamente a quella del figlio arrestato per armi e munizioni che ha poi scelto il rito abbreviato). Ora, quindi, il responsabile dell’area amministrativa del Comune, Rocco Faga – richiamando una deliberazione del 4 marzo scorso con la quale si è demandato allo stesso di adottare tutti gli atti consequenziali per difendere gli interessi dell’ente nel procedimento penale che vede sotto processo Francesco Trecate e Saverio Mazzitelli (altro dipendente comunale) – ha adottato una delibera per l’affidamento dell’incarico legale all’avvocato Rosaria La Monica. La premessa della delibera così recita: “Premesso che da notizie di stampa si è venuti a conoscenza che nel mese di luglio 2018, nell’ambito del procedimento penale n.9543/2015 R.G. notizie reato, la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha richiesto il rinvio a giudizio per il dipendente matricola numero 68 e per il dipendente matricola numero 65”; che “sempre da notizie di stampa risulta che il gup ha disposto il rinvio a giudizio per i predetti dipendenti per l’udienza del 12 marzo”; che “agli atti d’ufficio non risulta essere pervenuta comunicazione a questo ente”; che in relazione “ai reati contestati, il Comune di Tropea risulta essere persona offesa e pertanto sussiste la necessità per l’ente di tutelare le proprie ragioni ed interessi”, valutata “l’opportunità che il Comune si costituisca parte civile a tutela dell’immagine, dell’onorabilità e degli interessi dell’ente”, ecco la determina per l’affidamento di un incarico ad un legale che si costituisca parte civile venerdì prossimo dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia. [Continua in basso]
La determina, naturalmente, si presta ad alcune considerazioni. Nella stessa si afferma infatti che il Comune di Tropea è venuto a conoscenza di tale procedimento penale nei confronti di Francesco Trecate e Saverio Mazzitelli solo attraverso la stampa. Questa testata, infatti, nel dare notizia del recente arresto di Francesco Trecate e del figlio Salvatore per lo scandalo del “cimitero degli orrori”, ha ricordato anche l’esistenza dell’altro procedimento penale che vede Francesco Trecate accusato di truffa ai danni del Comune, mentre Salvatore Trecate (che ha scelto il rito abbreviato) è accusato di detenzione illegale di una pistola e ricettazione. In particolare, Francesco Trecate e Saverio Mazzitelli, in concorso fra loro ed in tempi diversi (da gennaio ad aprile 2016), con artifizi e raggiri si sarebbero allontanati reiteratamente dal posto di lavoro per finalità estranee al servizio, celando tale condotta astenendosi scientemente dal timbrare il cartellino marcatempo in uscita ed al rientro oppure – secondo l’accusa – scambiandosi i cartellini per timbrarli ciascuno a vantaggio dell’altro. In tal modo avrebbero indotto in errore il Comune di Tropea circa l’effettivo svolgimento del servizio, procurandosi un ingiusto vantaggio patrimoniale corrispondente alla retribuzione non dovuta. Da qui l’accusa di truffa ai danni del Comune di Tropea per la quale l’ente ha ora deciso di affidarsi ad un legale per costituirsi parte civile nel processo che si aprirà venerdì.
Eppure la notizia che Francesco Trecate fosse indagato nell’ambito di tale procedimento penale (truffa ai danni del Comune) era stata data già il 5 febbraio del 2018 all’atto dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, mentre la richiesta di rinvio a giudizio (per come si legge ora nella stessa determina di affidamento di incarico ad un legale) risale a luglio 2018. Com’è possibile, dunque, che nel settembre scorso (2020) il sindaco Giovanni Macrì abbia conferito a Francesco Trecate (peraltro zio dell’assessore agli Affari generali Greta Trecate) – sul quale pendeva una richiesta di rinvio a giudizio per truffa – una pubblica benemerenza per “abnegazione al lavoro”? Evidentemente ai “piani alti” del Comune di Tropea le precedenti notizie di stampa (LEGGI QUI: Truffa in concorso al Comune di Tropea e detenzione illegale di armi: chiuse le indagini) sul medesimo procedimento penale non sono state lette. Resta il fatto che ora il Comune si costituirà parte civile contro un dipendente accusato di truffa (assenteismo) ai danni dell’ente che nel settembre scorso è stato premiato dal primo cittadino per “abnegazione al lavoro”. E che, dal gennaio scorso, si trova in carcere con accuse ben più gravi: violazione di sepolcro, distruzione di cadavere, illecito smaltimento di rifiuti speciali cimiteriali.
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