giovedì,Dicembre 26 2024

Piano depurazione, Fratelli d’Italia replica al sindaco di Dinami: «Falsità strumentali»

Non accenna a placarsi la polemica politica sorta dopo l’annuncio dello stanziamento dei fondi da parte della Regione. Al botta e riposta tra la Ferro e la Ventrice segue la presa di posizione del partito dell’ex presidente della Provincia di Catanzaro

Piano depurazione, Fratelli d’Italia replica al sindaco di Dinami: «Falsità strumentali»

«Il sindaco di Dinami, nel tentare una replica a Wanda Ferro, si avventura su argomentazioni politiche che evidentemente non conosce e non ha avuto modo di approfondire, impegnata com’è nel mettere a frutto i consistenti finanziamenti erogati dalla sua giunta regionale. Sembra quasi che Dinami sia destinata a diventare una sorta di Los Angeles della Calabria. Ora che la signora Ventrice si è guadagnata i galloni di fedelissima con questa difesa d’ufficio del centrosinistra e del suo disastroso governo regionale, è doveroso chiarire, nei confronti dei cittadini, la strumentale falsità delle sue affermazioni: innanzitutto Wanda Ferro non ha chiesto alcuna candidatura, ma è stata Fratelli d’Italia con la sua leader Giorgia Meloni a chiedere un suo impegno in tutta la Calabria con una doppia candidatura nei collegi plurinominali e una candidatura in un collegio uninominale, poi identificato in quello di Vibo Valentia». 

Non si è fatta attendere la replica di Fratelli d’Italia all’intervento del sindaco di Dinami, Maria Ventrice, che a sua volta aveva stigmatizzato l’uscita del consigliere regionale Wanda Ferro, la quale aveva bollato gli stanziamenti previsti dal “Piano regionale per la depurazione” come «finanziamenti ad orologeria», spingendosi finanche a ravvisare in essi un potenziale «scenario da voto di scambio politico-istituzionale». Un atto d’accusa preciso, indirizzato al governo regionale e al suo diretto avversario nell’attuale competizione elettorale: il candidato all’uninominale del centrosinistra Bruno Censore.

Posizione, quella della Ferro, che ha suscitato la levata di scudi di altri sei primi cittadini vibonesi di area Pd, Giuseppe Barilaro (Acquaro), Raffaele Scaturchio (Dasà), Antonino Schinella (Arena), Vitaliano Papillo (Gerocarne), Francesco Fazio (Fabrizia) e Luigi Tassone (Serra San Bruno) i cui Comuni risultano beneficiari delle risorse e che hanno stigmatizzato i toni della Ferro accusandola di «manipolare la realtà». Reazione dunque simile a quella della Ventrice verso la quale esercita ora il legittimo diritto di replica Fratelli d’Italia.    

«Posto che “la buona politica non ha confini” – afferma il partito -, non sa forse il sindaco che Wanda Ferro ha radici vibonesi, tanto da avere ricevuto la cittadinanza onoraria del comune di Ionadi, ma soprattutto dimentica che l’ex presidente della Provincia di Catanzaro è stata per sei anni presidente dell’Upi Calabria, indicata per quel ruolo dai presidenti delle altre province a guida del centrosinistra, tra cui Mario Oliverio, che quindi l’hanno ritenuta capace di rappresentare bene tutti i territori, conoscendone bene le realtà e le esigenze. Ciò che la sindaca finge di non comprendere è che le osservazioni di Wanda Ferro non sono state certo rivolte al merito dei finanziamenti, che sono certamente necessari e preziosi per gli interventi sul territorio, in particolare in settori delicati quali quelli della depurazione, bensì alla tempistica che sembra scandita da ragioni elettorali». 

E ancora «Dopo tre anni di immobilismo e trascorso oltre un anno e mezzo dalla firma del Patto per il Sud con il premier Renzi, solo oggi, in piena campagna elettorale, la Regione sblocca le somme per i comuni. La sindaca sarà contenta di questa tempistica, così come sarà contenta di viaggiare sulle strade piene di buche dell’intera provincia vibonese e di mandare i ragazzi a fare lezione in scuole tutt’altro che moderne e sicure, così come sarà contenta di ottenere solo oggi il finanziamento per la sistemazione del tetto della chiesa di San Rocco chiesto dal parroco nel lontano 2015. L’onestà intellettuale, a certe latitudini politiche, è davvero merce rara. Bisogna davvero sentirsi crollare il terreno sotto i piedi ed avere una certa spregiudicatezza per arrivare a dire che Wanda Ferro non “non ha la più pallida idea di come attendere alle difficoltà in cui vive una realtà territoriale”, poiché non c’è nessuno, di qualunque parte politica, che non riconosca la grande capacità amministrativa di una donna che ha saputo lasciare al territorio opere pubbliche, scuole, strade, ponti, musei, parchi, e una produzione culturale che ha avuto riflessi in tutta Europa». 

Per Fratelli d’Italia, la Ferro rappresenta «Un modello di buona amministrazione che il sindaco di Dinami dovrebbe prendere ad esempio, oltre che per i risultati, anche per la grande libertà di cui ha sempre dato prova Wanda Ferro, che non ha mai avuto timore di denunciare pubblicamente gli errori dei governi regionali di centrodestra, di cui non ha mai fatto parte, come di centrosinistra.  A differenza di qualche sindacato compiacente o di qualche sindaco che non lascerà grandi tracce nella storia politica calabrese, poiché si accontenta di mostrare devota gratitudine ad un governo regionale che concede, in maniera anche tardiva, i finanziamenti dovuti e necessari per la soluzione di importanti problematiche del territorio. Infine è utile precisare che la denuncia di Wanda Ferro sui finanziamenti della legge 24 aveva riferimenti ben precisi ad alcune realtà del basso Ionio catanzarese, ad esempio il comune di Sant’Andrea, su cui non c’è stata alcuna risposta, così come non sono arrivate risposte sui movimenti di personale all’Asp, o sulle decine di persone in fila davanti alla porta del Parco delle Serre quasi si trattasse di un ufficio di collocamento. Sarebbe bene che su questi temi rispondesse il candidato del centrosinistra, che dall’inizio della campagna elettorale si sottrae al confronto televisivo con Wanda Ferro, trovando svariati pretesti per inviare davanti alle telecamere suoi delegati». 

Agli altri sei sindaci risponde invece Raffaele Anello, presidente del Circolo cittadino di Fratelli d’Italia di Vibo Valentia. «L’intervento del sindaco di Dinami – ha affermato – ha stimolato la gara tra molti sindaci dei comuni del Vibonese beneficiati dai finanziamenti regionali per la depurazione a sperticarsi in una serie di lodi e ringraziamenti nei confronti del governatore Oliverio e del deputato Censore. Tanto per togliere ogni eventuale dubbio sulla tempistica elettorale dei finanziamenti, e confermare che Wanda Ferro aveva visto giusto. La soddisfazione che i sindaci fedeli al centrosinistra esprimono per l’operato della giunta Oliverio è incredibilmente distante dalla rabbia e del malcontento che registriamo incontrando i cittadini in tutto il territorio di una provincia sempre più abbandonata a se stessa».

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