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Portosalvo, la Cof scongiura il fallimento grazie a nuovi investitori

L’Acetaria società consortile prende in affitto lo stabilimento. Presentato il Piano concordatario che darà continuità ai 60 lavoratori diretti e agli oltre 100 dell’indotto

Portosalvo, la Cof scongiura il fallimento grazie a nuovi investitori

«Il 15 febbraio scorso Cof Spa ha presentato il Piano concordatario al fine di dare continuità a quanto costruito in oltre venti anni di attività. Il progetto ambizioso di alcuni giovani vibonesi, è stato bloccato da una grave crisi finanziaria, dovuta soprattutto alle continue insolvenze che si registravano nel mondo della distribuzione italiana». È quanto fa sapere l’azienda in un comunicato stampa.

«Le cause cui deve essere addebitato lo stato di crisi – si aggiunge – risalgono a motivazioni finanziarie, come detto, a seguito del mancato incasso di diversi crediti che hanno compromesso i rapporti bancari e dalla messa a sofferenza da parte di un istituto di credito, ciò  ha determinato, per un effetto a cascata, la sospensione di tutti gli affidamenti bancari con conseguente deteriorarsi del normale ciclo finanziario e dell’impossibilità a far fronte regolarmente all’adempimento delle proprie obbligazioni».

Quindi si specifica: «importante è stato l’atteggiamento dell’imprenditore che, appena resosi conto della gravita della crisi, ha coltivato iniziative volte ad agevolare l’entrata di investitori istituzionali nel capitale della Cof Spa per risollevare le sorti della società. Il sopravvenire della pandemia, ancora in atto, ha compromesso tutte le iniziative che erano state precedentemente avviate. Il management, comunque, non si è arreso ed ha immediatamente operato scelte per conservare il  business, attraverso l’affitto dell’azienda  alla  società Consortile agricola acetaria; permettendo di conservare gli asset aziendali, e garantire il lavoro a circa 60 dipendenti che svolgono la propria attività  nello stabilimento sito nella zona industriale Portosalvo. L’ingresso del nuovo soggetto giuridico, affittuario dell’azienda Cof, ha rappresentato la soluzione al problema, creatosi in seguito al corto circuito finanziario, suddetto, e che aveva trascinato l’intera filiera che serviva la Cof Spa. Strategica è stata l’entrata in campo dell’Acetaria società consortile agricola, che con la professionalità ed esperienza  dei soci, ha subito garantito le forniture necessarie al fine di non far spegnere le linee di produzione dell’azienda. Un  arresto del ciclo produttivo, anche temporaneo, avrebbe difficilmente consentito la ripresa dell’attività, visto che si  tratta di prodotti freschissimi ed a filiera corta».

In altre parole «si rischiava di registrare l’ennesima chiusura di un’azienda italiana, ma soprattutto vibonese, costretta a lasciare senza lavoro 60 lavoratori diretti e più di 100 indiretti. Rilevante è stato il fattore tempo. Al fermo dei macchinari di lavorazione nello stabilimento vibonese, avremmo assistito all’ennesima manifestazione di protesta di lavoratori disoccupati, per le vie della nostra provincia. Grazie alla storia della società Cof ed alla sua capacità di mantenere il portafoglio clienti (dopo una importante cernita operata dal management), il subentro della società consortile ha consentito di  mantenere i contratti attivi e pensare ad una ripresa dei progetti che erano in corso».

Per i clienti serviti, l’ingresso di Acetaria, «è un valore aggiunto; dato dai vantaggi di aver  un fornitore a filiera cortissima, che consente un maggiore controllo della stessa filiera e un miglioramento nella gestione del ciclo produttivo. Oggi si può dire che se si da la possibilità ad eseguire il Piano concordatario presentato al Tribunale di Vibo Valentia, l’azienda “che rappresenta un’eccellenza nazionale”, potrà riprendere il percorso di crescita, avviato tanti anni fa da un gruppo di giovani vibonesi che oggi sono stremati e storditi da questa situazione che mai pensavano di vivere. Difatti molti sono stati gli enti, istituzioni, organizzazioni e associazioni (nazionali e non) che hanno premiato e portato come esempio di successo imprenditoriale. La società che ha affittato l’azienda vuole rilevare l’intero stabilimento, che unito all’esperienza dei soci e alla storia della compagine sociale, rappresenterà un fornitore con un vantaggio competitivo che difficilmente il  settore della IV gamma potrà avere. Da sottolineare come fatto importantissimo – infine – è la questione che tutti i lavoratori sono stati assorbiti dalla Società consortile acetaria che ha oggi in mano l’azienda, grazie all’istituto della continuità indiretta dell’attività oggi si può riprendere il percorso e quanto costruito da Cof nell’ultimo ventennio».

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