Politiche 2018 | Roberto Fiore a Vibo: «In Italia un milione e mezzo di migranti da espellere» (VIDEO)
L’ex capo di Terza posizione arriva in città all’indomani delle tensioni registrate a Macerata tra i militanti di Forza Nuova e le forze dell’ordine: «C’è una mafia nigeriana tribale della quale non si vuole prendere atto»
Quanto è lontana Macerata da Vibo Valentia? L’eco dei fatti che hanno sconvolto la città marchigiana da queste parti si ode appena. Almeno a giudicare dalla fredda sala che accoglie il leader nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, giunto in città a presentare il programma elettorale di “Prima gli italiani”, coalizione di ultradestra che, con la Fiamma tricolore, lo candida a premier.
Alla biblioteca comunale i pochi militanti vibonesi, sotto l’occhio vigile degli agenti della Digos, fanno quadrato attorno ai punti cardine di un programma fondato su quattro temi: la resistenza nazionale con il “no” allo Ius soli e lo “stop” al business dell’accoglienza, il blocco dell’immigrazione e l’“umano rimpatrio”, la chiusura delle frontiere e la leva obbligatoria con l’invio dell’esercito e l’istituzione dei “protettorati” in Africa per gestire in loco i campi profughi. Quindi i diritti sociali: casa, lavoro, asili e servizi agli italiani, l’abrogazione di “Jobs act” e legge Fornero; la rivoluzione demografica che riporti le famiglie al centro delle politiche sociali e un reddito di maternità per incentivare le nascite, “stop” ai «cosiddetti diritti civili»; “Italexit”: fuori da Ue, Bce e dall’euro (ma anche dalla Nato) e sovranità monetaria.
Al tavolo, al fianco di Fiore, il segretario regionale di Forza Nuova Davide Pirillo e i candidati Edoardo Ventra e Michele Colace. L’ex capo di Terza posizione, reduce dalla movimentata notte maceratese in cui i militanti neofascisti hanno fronteggiato in piazza schiere di poliziotti in tenuta antisommossa, non indietreggia rispetto all’episodio di cronaca deflagrato in piena campagna elettorale.
«Non capiamo – ha detto il leader di Fn a tal proposito – perché si stia glissando sul fatto che esiste una criminalità nigeriana, una mafia radicata sul territorio, che opera con forme gravissime e con pratiche tribali, come lo smembramento del corpo della persona, e che poi fa lucro sui malefici e sui sortilegi. Noi abbiamo il dovere di intervenire nella denuncia di queste cose».
Occorre, per Fiore, mettere un fremo al fenomeno dell’immigrazione. «La nostra proposta in materia d’immigrazione prevede il blocco delle frontiere, l’Esercito sulle coste della Libia, l’espulsione di chi non ha titolo per stare in Italia. Si parla di circa 1 milione e mezzo di persone, per poi iniziare un “umano rimpatrio” di tante comunità che qui non si sono mai integrate».
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