Inchiesta sul cimitero di Tropea e Comune parte civile, due assessori assenti dal voto
L’ente si affida ad un legale per tutelare i propri interessi ma non sono presenti al momento dell’approvazione della delibera di giunta la delegata ai Servizi cimiteriali Erminia Graziano e la titolare degli Affari generali Greta Trecate. La città divisa e ferita
Vanno avanti a ritmo serrato le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura di Vibo Valentia, sul caso del cimitero degli orrori di Tropea dove da molto tempo avvenivano estumulazioni e tumulazioni totalmente illecite, con un’attività criminale che andava avanti almeno dal luglio del 2019. Tombe violate, cadaveri distrutti e vilipesi ma soprattutto, secondo la denuncia agli inquirenti dell’avvocato Giuseppe Bordino – che non ha trovato più i resti del nonno –, il sindaco Giovanni Macrì sarebbe stato informato per ben due volte dallo stesso legale di quanto accadeva al cimitero. Così come il testimone di giustizia, Pietro Di Costa, ha denunciato di aver avvertito per tempo il primo cittadino, con tanto di messaggi audio sul telefonino, in ordine allo scempio che si stava consumando al cimitero, con relative richieste di “mazzette” da parte del custode e dipendente comunale Francesco Trecate (ora arrestato ed a settembre premiato dal sindaco per “abnegazione al lavoro” nonostante una richiesta di rinvio a giudizio per assenteismo e truffa ai danni del Comune mossa dalla Procura di Vibo nei confronti dello stesso Trecate, poi accolta dal gup il 30 novembre scorso). [Continua dopo la pubblicità]
IL COMUNE PARTE LESA SI AFFIDA AD UN LEGALE: ASSENTI DAL VOTO DUE ASSESSORI
Avevamo già sottolineato il paradosso di una vicenda che vede l’arrestato Roberto Contartese difeso dall’avvocato Francesco Muscia che è anche il figlio dell’assessore ai Servizi cimiteriali di Tropea, Erminia Graziano. Avevamo altresì evidenziato che l’assessore agli Affari generali del Comune di Tropea, Greta Trecate, è la nipote dell’arrestato Francesco Trecate e quindi anche la cugina dell’altro arrestato Salvatore Trecate (figlio di Francesco). Ebbene, dalla consultazione dell’Albo pretorio on-line del Comune di Tropea scopriamo che giovedì 11 febbraio la giunta di Tropea si è riunita in municipio alle ore 13,50 per deliberare la “nomina di un legale a tutela dell’interesse dell’ente” e costituirsi quindi parte civile nel procedimento penale della Procura di Vibo n.156/2021 ovvero il procedimento sul cimitero degli orrori che ha registrato in data 8 febbraio 2021 la notifica al Comune del decreto di sequestro di parte del cimitero. La delibera è stata però votata solo dal sindaco Giovanni Macrì, dal vicesindaco Roberto Scalfari e dall’assessore Caterina Marzolo. Assenti l’assessore ai Servizi cimiteriali Erminia Graziano e l’assessore agli Affari generali Greta Trecate.
IL MANCATO VOTO DA PARTE DEI DUE ASSESSORI
L’assenza dei due assessori – una nipote e cugina degli arrestati, l’altra con delega ai servizi cimiteriali – dalla delibera della giunta comunale continua ad essere in queste ore al centro dei commenti della stragrande maggioranza dei tropeani e non solo. Un’occasione persa, secondo molti, affinchè anche gli assessori Erminia Graziano e Greta Trecate dessero un segnale forte, al di là delle parole e proprio per la carica che ricoprono, votando tale delibera di giunta, soprattutto alla luce del fatto che i due esponenti dell’amministrazione Macrì erano invece presenti il giorno dopo – venerdì 12 febbraio – alla messa penitenziale per i defunti le cui tombe sono state vilipese e danneggiate. [Continua in basso]
TROPEA DIVISA E FERITA
Se da un lato a chiedere le dimissioni del sindaco Giovanni Macrì sono, con sfumature diverse, i consiglieri di minoranza Massimo L’Andolina e Massimo Cono Pietropaolo con quest’ultimo che ha dichiarato alla stampa locale: «Se fossi stato io sindaco mi sarei dimesso ieri perché oggi è già troppo tardi», dall’altro lato ad aver sinora rassegnato le dimissioni è stata solo la consigliera di minoranza Virginia Saturno. Ad aggiungersi a L’Andolina, anche l’esponente locale della Lega Antonio Piserà per il quale «la responsabilità degli amministratori è oggettiva per la totale mancanza di controllo, scegliendo poi male i propri stretti collaboratori ed agendo con imprudenza. Non è concepibile – sottolineano L’Andolina e Piserà – che questa vergogna, che marchia Tropea per l’eternità, si realizzasse sotto il naso del sindaco, dell’assessore e di tutti gli altri senza che nessuno si accorgesse di quanto accadeva al cimitero nonostante le denunce fatte da alcuni cittadini».
Su altro versante si registra la presa di posizione di alcuni imprenditori turistici secondo i quali le dimissioni degli amministratori sono «inevitabili perché tutta questa turpe vicenda si ripercuoterà sull’immagine della cittadina e sul turismo. Il sindaco – affermano – faccia un passo indietro, perché a questo punto resta l’unica cosa da fare. Davanti alla gravità di quanto accaduto non ci sono giustificazioni di sorta». A prendere però le difese dell’amministrazione comunale è l’AssCom, associazione dei commercianti di Tropea guidata dalla presidente Mariantonietta Pugliese secondo la quale «il sindaco Nino Macrì non deve lasciare la guida della nostra città che ora più che mai, in questo momento di emergenza sanitaria ed economica, ha bisogno di un comandante che la faccia traghettare fuori da questo mare in tempesta».
Duro, infine, il commento del parroco della concattedrale, don Ignazio Toraldo: «Non ci sono parole per esprimere il dolore provato davanti alle tombe dissacrate. Non può bastare la mia preghiera e quella dei miei due confratelli per sanare la ferita. Occorre ritrovarsi tutti insieme per pregare perché il momento è veramente drammatico. Si è superato ogni limite».
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