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Rifiuti radioattivi a Porto Salvo, il Comune assicura: «Rimossi e in attesa di smaltimento»

Il sindaco di Vibo Valentia e l’assessore all’Ambiente riassumono gli step compiuti dal Comune in seguito al sequestro dell’area dell’ex Cgr: «Ora è in sicurezza»

Rifiuti radioattivi a Porto Salvo, il Comune assicura: «Rimossi e in attesa di smaltimento»
Parte dei rifiuti pericolosi stoccati nel capannone dismesso di Porto Salvo

Dopo l’incontro con i cittadini di Porto Salvo, il Comune di Vibo Valentia ha voluto mettere nero su bianco alcune considerazioni, al fine di fornire ulteriori delucidazioni in merito alla nota vicenda del rinvenimento di rifiuti radioattivi presso l’area ex stabilimento Cgr. Sulla questione intervengono con una nota il sindaco Maria Limardo e l’assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni, assicurando che «l’Amministrazione comunale ha immediatamente avviato le procedure amministrative di competenza, per come contemplato dal Tua (Testo unico ambientale), finalizzate alla rimozione dei rifiuti rinvenuti nell’area in questione».

«Dopo una settimana dalla notifica del provvedimento di sequestro – proseguono gli amministratori comunali –  è stato notificato al proprietario dell’area l’avvio del procedimento a finalizzato alla rimozione dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi, cui è seguito, allo scadere dei termini di legge, la conclusione del procedimento e infine (23.12.2020) l’Ordinanza di Rimozione dei rifiuti – si precisa solo rifiuti urbani, speciali pericolosi e non pericolosi diversi dai rifiuti radioattivi, per i quali invece è prevista una procedura più complessa che coinvolge altri enti ed amministrazioni (Prefettura, Regione, Provincia, Arpacal) – con la quale è stato tra l’altro dato  avviso  che,  in caso di inosservanza, si procederà alla rimozione con esecuzione in danno nei confronti dei responsabili. Tale attività, è bene precisare, potrà essere avviata al termine degli accertamenti e operazioni tecniche necessarie e previa autorizzazione dell’Autorità giudiziaria».

Sindaco e assessore, poi, tengono a precisare che «che le sorgenti orfane, ovvero sia il materiale radioattivo, è stato opportunamente rimosso dalla matrice ambientale (suolo-sottosuolo), sigillato e messo a dimora secondo specifiche procedure e operazioni tecniche messe in atto dal personale Arpacal e Vigili del Fuoco, in attesa della definitiva rimozione e trasferimento presso strutture idonee».

«Pertanto – conclude la nota – all’esito delle attività disposte dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia e dalla Prefettura, e del lavoro meritorio portato a termine con competenza e professionalità dal personale Arpacal e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, si ritiene di poter assicurare la cittadinanza sulla messa in sicurezza del sito e dunque sull’assenza di pericolo per la salute pubblica».

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