Mileto, prima uscita dei candidati Pd alle Politiche: «Noi unica forza di governo credibile»
I democrat Censore, Viscomi e Alecci accolti a Palazzo dei normanni dai vertici locali del partito per lanciare le proprie candidature a Montecitorio. Sullo sfondo anche l’appuntamento elettorale comunale
Si sono mobilitati tutti gli stati generali del Pd locale e provinciale per accogliere, stasera a Mileto, l’onorevole Brunello Censore, il vicepresidente della Regione Calabria Antonio Viscomi e il sindaco di Soverato Ernesto Alecci, tutti freschi di candidatura alle prossime elezioni nazionali del 4 marzo.
L’incontro nella Sala consiliare di Palazzo dei normanni ha rappresentato la prima uscita ufficiale dei tre candidati calabresi in vista della tornata del 4 marzo, una sorta di battesimo del fuoco a cui non sono voluti mancare sindaci, militanti e semplici simpatizzanti del Pd. Dopo i saluti del segretario di sezione Armando Mangone e del segretario provinciale Vincenzo Insardà, ad intervenire per primo è stato Alecci, il quale ha voluto sottolineare il cambiamento in atto all’interno del suo partito, «così come dimostrato dalle mancate ricandidature di tanti parlamentari uscenti. Si è cercato di far emergere ciò che di meglio poteva esprimere il Pd – ha spiegato – coniugando il vecchio al nuovo. Con tutti gli errori commessi, rimaniamo l’unico partito radicato sul territorio, che fa politica con passione e serietà e non in modo improvvisato come Cinquestelle, o imbarazzante e improponibile come la Destra».
Il sindaco di Soverato, ha poi ripercorso la sua vicenda politica, dall’impegno iniziale con la Margherita alla sua scalata a primo cittadino. «Dopo una prima esperienza finita dopo poche settimane perché non ho voluto essere sotto scacco di alcune persone – ha ricordato – mi sono ripresentato ai miei cittadini con una squadra nuova, dimostratasi vincente. Rimboccandoci le maniche siamo riusciti a raggiungere l’80 per cento di raccolta differenziata e ad ottenere la Bandiera blu, a dimostrazione che con la collaborazione di tutti si può far crescere la Calabria». Lo stesso, ha infine speso parole «per il buon operato del Governo regionale, tra l’altro dimostrato dai tanti interventi nelle Politiche sociali e dal 95 per cento dei Comuni che oggi ha un proprio Piano di Protezione civile».
Dal canto suo, Viscomi ha focalizzato l’attenzione sul senso della sua candidatura, «frutto del lavoro positivo fin qui svolto da me e dalla giunta regionale, a dimostrazione che qualcosa può essere cambiato e che non è vero che tutto va male. C’è qualcosa di sbagliato nella comunicazione – ha rimarcato -, non emergono le tante cose buone da noi fatte. Il mio impegno passa dal faccia a faccia con le persone, e qui mi accorgo che tutto è diverso da come viene raccontato. Smettiamola di dire che siamo perdenti. L’errore più grave, è proprio quello di ripeterci che il Pd è in crisi e che non può vincere».
A chiudere il cerchio, il “padrone di casa” Brunello Censore, il quale, dopo aver rivendicato le tante cose realizzate per il territorio in questa sua prima esperienza parlamentare, ha posto l’accento sulle liste «di qualità, d’intelligenza e innovative» presentate in Calabria dal partito. «Oggi qui – ha spiegato – è visibile il senso del lavoro di squadra di chi assume un impegno di serietà con il territorio, di chi intende parlare agli elettori cercando il consenso, rappresentando l’Italia, ma anche addossandosi la responsabilità di dare risposte. Il Pd, del resto, è l’unica forza di governo credibile».
Infine, uno sguardo all’ambito prettamente locale, ad una serata «che assume ancor più valore perché consumatasi con sullo sfondo il progetto su cui si sta lavorando in vista delle prossime elezioni comunali di maggio, che vedranno coinvolta una città come Mileto, eccellenza della provincia di Vibo per tutto quello che essa rappresenta, sia dal punto di vista religioso che culturale». Al tavolo, oltre ai tre candidati e ai due segretari, provinciale e comunale, anche il moderatore Salvatore Pedullà e il giovane dirigente di partito Antonio Mangone.
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