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Ex Seminario di Mileto, il Comune chiede ad Agenzia Entrate di stimarne il valore

L’intento dell’amministrazione cittadina è quello di cercare di acquisire e salvare lo storico palazzo, oggi di proprietà privata e in stato di forte degrado

Ex Seminario di Mileto, il Comune chiede ad Agenzia Entrate di stimarne il valore

Prosegue l’attività dell’amministrazione comunale di Mileto guidata dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano, tesa ad acquisire l’ex Palazzo vescovile di via Duomo. L’ottocentesco edificio versa da lungo tempo in stato di forte degrado e, ancora oggi, presenta il rischio di ulteriori crolli, nonostante sia stato dichiarato nel 2019 bene di interesse storico-architettonico e, quindi, sottoposto a vincolo da parte del Ministero per i beni e le attività culturali. Il Comune sta lavorando su due fronti, da una parte continua a dialogare con i privati che ne detengono attualmente la proprietà, dall’altra cerca di dare concretezza all’intento di dare il giusto valore a quel che rimane del fabbricato. E, in questo senso, nelle scorse ore con propria determina ha approvato l’accordo di collaborazione con l’Agenzia delle Entrate «per la determinazione del più probabile valore di mercato del palazzo ex Seminario teologico». [Continua dopo la pubblicità]

L’obiettivo dichiarato che si intende perseguire è proprio quello di affidare all’Ente di pertinenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze l’incarico di redazione della perizia di stima dell’edificio situato alle spalle della Villa comunale «ai fini dell’acquisizione». La vicenda inerente al degrado dell’ex Palazzo vescovile si trascina ormai da decenni e, oggi, ha assunto i toni di una vera e propria lotta contro il tempo per cercare di scongiurarne la perdita definitiva. La speranza è che venga dapprima acquisito dal Comune e poi ristrutturato e riconsegnato alla cittadinanza miletese. Ritenuto figlio della prima sperimentazione antisismica di fine ‘700 – di sconvolgente modernità e qualità ancora oggi – il plesso architettonico nel 2013 è stato oggetto di un interessante test di laboratorio, realizzato dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr-Ivalsa) di San Michele all’Adige, in collaborazione con l’Unical della Calabria. Prove scientifiche dettagliate che hanno permesso di evidenziarne le eccellenti caratteristiche di resistenza ai terremoti. Il Palazzo vescovile fu realizzato all’indomani del terremoto del 1783, con una tecnica che utilizzava una muratura di pietre e malta rinforzata da un’intelaiatura in legno di castagno. Oggi a testimoniare la valenza di tale “modus costruendi” utilizzato dai Borboni rimangono pochi esempi nel mondo. Uno di questi, appunto, è l’ex Seminario teologico miletese.

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