mercoledì,Novembre 27 2024

Sant’Onofrio, la minoranza chiede tamponi alla popolazione scolastica

I consiglieri Pino Arcella e Giosuè Monardo si appellano al sindaco Maragò al fine di garantire un sereno ritorno alle lezioni in presenza

Sant’Onofrio, la minoranza chiede tamponi alla popolazione scolastica
Il Comune di Sant'Onofrio

Tamponi per tutta la popolazione scolastica di Sant’Onofrio per garantire un sereno ritorno in aula alla ripresa delle lezioni. Li chiedono i consiglieri comunali del gruppo “Insieme per la rinascita”, Pino Arcella e Giosuè Monardo, appellandosi al sindaco Onofrio Maragò. In paese la riapertura (in presenza) delle scuole è prevista per lunedì 18 gennaio sulla base dell’ordinanza sindacale che ne continua a disporre la chiusura fino a sabato 16 nonostante la bocciatura da parte del Tar dell’ordinanza regionale. Arcella e Monardo, quindi, chiedono che entro quella data si attivi uno screening mirato.

L’intento, spiegano in una missiva indirizzata al primo cittadino, «è quello di voler condividere le misure di sicurezza per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto e favorevoli al rientro a scuola in presenza». I due consiglieri si dicono allo stesso tempo «molto preoccupati per una possibile diffusione del virus Covid-19» e chiedono, dunque, esplicitamente che «con estrema urgenza si attivi una programmazione di screening di massa (test antigenici rapidi o i classici test molecolari) della popolazione studentesca, del personale Ata e dei docenti prima della riapertura delle scuole al fine di isolare tempestivamente eventuali casi di positività per la salvaguardia di tutto il personale della scuola e degli studenti».

Un ulteriore invito è quello di voler rendere noti i dati relativi ai casi registrati in paese. «Si chiede – scrivono Arcella e Monardo – di voler pubblicare tempestivamente nella home page del sito del Comune i bollettini relativi ai casi di Coronavirus e tutti gli avvisi in generale che interessano la nostra comunità, poiché abbiamo constatato che la maggior parte delle comunicazioni a tutt’oggi viene veicolata sui social e non sul canale istituzionale».

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