Concorso per istruttore amministrativo, polemiche a Fabrizia
Il sindaco Francesco Fazio chiarisce i termini della procedura riservata agli ex Lsu-Lpu di categoria C che si sono visti bocciare all’esito della selezione
«Dopo 25 anni di incertezza e di precarietà, questa Amministrazione ha deciso di avvalersi delle possibilità date dall’attuale governo per stabilizzare i dipendenti ex Lsu e Lpu. È una scelta che abbiamo avuto il coraggio di prendere perché viste le difficoltà dell’Ente, i sacrifici fatti in favore di questa categoria sono molti e molto stringenti».
È quanto afferma in un comunicato stampa il sindaco di Fabrizia Francesco Fazio offrendo il suo punto di vista sulla querelle che si innescata nel suo comune attorno alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.
«Per quanto concerne le procedure e i termini di questa stabilizzazione – spiega Fazio – erano dettagliatamente disciplinati con decreto governativo. Ogni dipendente doveva essere sottoposto ad una prova selettiva per certificare il possesso dei requisiti personali e professionali idonei per rivestire la corrispondente categoria di appartenenza. Anche le forme ed i contenuti delle prove selettive sono state dettagliatamente disciplinate con legge dello Stato e rese pubbliche attraverso la normativa in vigore e tramite pubblicazione di apposite linee guida e di un disciplinare tecnico.
Nello specifico – prosegue -, per quanto riguarda i concorrenti di categoria A e B la prova selettiva consisteva in un solo colloquio di idoneità vertente su materie operative relative alla categoria professionale di appartenenza».
Per quanto riguarda i dipendenti di categoria C, sempre come previsto dalle norme dello Stato, «hanno dovuto svolgere un vero e proprio concorso, con votazione in punteggi e soglie minime da superare. Il decreto indicava precisamente anche le date. Nello specifico: una prova scritta da fare a casa dopo essersi registrati sulla piattaforma dedicata e con l’ausilio di una webcam tra il 28 e 30 dicembre ed una prova orale da fare in presenza dinnanzi ad una commissione d’esame appositamente istituita tra il 30 e 31 dicembre. Entrambe le prove dovevano essere videoregistrate ed entrambe le prove vertevano su materie inderogabili proprie della categoria quali: diritto penale, diritto civile, diritto amministrativo, diritto degli enti locali, ecc. Bisognava superare entrambe le prove con una idoneità pari ad almeno 21 su 30 (tradotto volgarmente almeno 7 su 10 che corrisponde a “buono” come si diceva a scuola). Questo perché – aggiunge -, nella pubblica amministrazione, l’attribuzione della categoria C (Istruttore amministrativo), comporta una serie di competenze e di responsabilità delicate, fino al punto che la legge prevede anche, qualora fosse necessario e nelle dovute condizioni, di svolgere temporaneamente anche incarichi dirigenziali e di rappresentanza dell’ente stesso. Ecco perché nella Pubblica amministrazione italiana e quindi anche nel Comune di Fabrizia, per ricoprire la categoria C bisogna avere oggettivi livelli di competenza e capacità, per ottenere i quali generalmente si studia anni».
Quindi aggiunge: «la pubblica amministrazione ha predisposto un regolare e trasparente concorso pubblico in accordo a tutti i principi normativi, garantendo la totale libertà di concorrere senza vincolo alcuno alla posizione lavorativa alla quale ognuno di esse aspirava. Era un loro diritto partecipare al concorso ma era anche d’obbligo risultare idonei per ottenere la qualifica di istruttore amministrativo. Alla luce dei verbali della commissione e delle prove video registrate, non lo sono stati; adesso risulta troppo facile scrollarsi da dosso le proprie responsabilità addossandole a terzi. Non ce la si può certo prendere con la compagine politica che guida la maggioranza amministrativa. A meno che qualcuno non immaginava di poter pretendere (e si scongiura tal malsano pensiero), dalla classe politica o dai membri della commissione, trattamenti di favore o spintarelle che costituiscono falso in atto pubblico, affinché fossero comunque regalate categorie per le quali era invece assente la corrispondente idoneità professionale».
Quindi «è bene chiarire una volta per tutte che nessuno ha fatto perdere posti di lavoro, né l’amministrazione né i membri della commissione. Alcuni dipendenti hanno effettuato un concorso e non lo hanno superato, risultando non idonei per quella specifica categoria. E se qualcuno davvero pensa, come ha sostenuto pubblicamente, di non essere stato valutato correttamente e in modo imparziale – dato che si strumentalizza il fatto che la prova scritta (fatta a casa propria) è stata superata con il massimo dei voti -, allora sarebbe opportuno che presentasse un apposito ricorso. La commissione ha valutato oggettivamente e correttamente le prove in presenza, acquisendo agli atti anche la relativa videoregistrazione, mentre per la prova scritta ci si è affidati alla corretta gestione da parte della Formez PA, che ha valutato lo scritto in base a dei questionari somministrati e fatti fare presumibilmente ognuno presso il proprio domicilio. Sicuramente nessun dipendente si è fatto aiutare e/o assistere durante la prova scritta, poiché anche falsare la prova d’esame di un concorso pubblico costituisce reato penale».
«Non possiamo permettere – afferma Fazio – che venga strumentalizzata l’oggettività di una prova pubblica solo per gettare fango e discredito sul sindaco, il quale si è fortemente prodigato per stabilizzare ben 17 cittadini di Fabrizia, dando la possibilità finalmente a 17 famiglie di non vivere più nel limbo dell’incertezza e della precarietà. Una cosa è certa: questa Amministrazione, piaccia o non piaccia ancora in carica fino al 2022, farà quanto nelle sue competenze, nel rispetto della legge e della legalità, in modo trasparente, per cercare di riprendere dal bacino i propri ex Lsu risultati inidonei per rivestire la qualifica di categoria C e contrattualizzarli all’interno di una delle categorie per le quali posseggono, invece, specifica idoneità professionale che si sono anche prodigati a metterla a frutto».