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Aumento Tari a Vibo, Lombardo: «No a becere strumentalizzazioni»

L’esponente di maggioranza ricorda come il rincaro delle tariffe sia dovuto alle rigide linee guida di Arera e invita ad evitare speculazioni politiche

Aumento Tari a Vibo, Lombardo: «No a becere strumentalizzazioni»
Lorenzo Lombardo (Forza Porto Santa Venere)

«Alla luce degli articoli di stampa apparsi in questi ultimi giorni, circa l’approvazione da parte del Consiglio dell’aumento della Tari è giusto fare alcune precisazioni nei confronti dei cittadini e non già dei vari esponenti politici, che per il ruolo che ricoprono, dovrebbero evitare di lasciarsi andare a esternazioni subdole e minimamente vicine alla realtà. Per prima cosa è importante evidenziare che in Consiglio comunale è stato approvato il Pef (Piano Economico Finanziario) e non già la tariffa, precisazione che si rende necessaria al fine di distinguere i due aspetti che per quanto simili, essendo l’una (tariffa), conseguenza dell’altro, non devono essere confusi».

È quanto riferisce in un comunicato stampa il capogruppo della lista Forza Porto Santa Venere Lorenzo Lombardo in relazione alle polemiche scaturite dall’approvazione Piano economico finanziario che prefigura un possibile aumento della Tari a partire dal ruolo 2021, nell’ordine di una percentuale stimata come non inferiore al 20 per cento.

«Il Pef – spiega Lombardo – altro non è che la sommatoria di tutti i costi del servizio e pertanto vengono inseriti: gli oneri diretti e indiretti del personale, le spese per l’acquisto di beni e servizi, le spese per gli oneri di ammortamento degli impianti e delle attrezzature, che in tutti i comuni devono essere totalmente coperti dalla tariffa come previsto dalla normativa nazionale e come ulteriormente specificato dal ministero dell’Interno per gli enti in dissesto (nel caso specifico del Comune di Vibo Valentia come specificato nel decreto del ministero dell’Interno a seguito del dissesto del 2013). Il Pef da quest’anno nasce sulla scorta di linee guida rigide emanate da Arera, che detta le regole sui costi da inserire: vanno inseriti i costi realmente sostenuti, compreso il Fcde (Fondo crediti dubbia esigibilità), nel 2018 (a-2) e per alcuni parametri nel 2017, escludendo, pertanto, al momento, gli effetti della gestione prodotti da questa Amministrazione. Solo successivamente, quando si dovranno elaborare le tariffe, si potrà parlare, quantificare e capire in che misura saranno gli aumenti, che saranno per tutti gli Enti e non già per il solo Comune di Vibo Valentia, proprio per la rigidità della nuova regolamentazione».

Ancora per Lombardo «è chiaro però, che il Pef approvato, costruito come la norma chiede su costi che il Comune ha sostenuto nel 2018 e nel 2017 per il servizio dei rifiuti, lo stesso è influenzato anche e soprattutto dagli aumenti spropositati applicati dalla Regione, all’epoca della Giunta Oliverio, in particolare dai costi di trattamento di organico e indifferenziato, aumenti che hanno messo in ginocchio e ne metteranno ancora, tantissimi Comuni. Contrariamente a ciò che si dice, le relazioni approvate in Consiglio comunale, mostrano un miglioramento del servizio di gestione integrata dei rifiuti e degli incassi per Tari, a riprova della bontà dell’azione amministrativa che si sta portando avanti con grande rigore e competenza. Se prendiamo i dati dell’anno 2019 possiamo dire che il trend di riscossione della Tari è in aumento; per quanto riguarda il 2020, essendo un anno particolare, le stesse stime non sono attendibili ai fini di una valutazione politica sulla gestione della riscossione».

L’esponente di maggioranza aggiunge tuttavia che «pur essendo in aumento, anno di riferimento 2019, di certo non ci può rendere sereni, infatti il trend ci dice che per quanto riguarda la Tari abbiamo una riscossione pari al 48,84% nel 2019 rispetto al 47,88% del 2018, il che vuol dire che più del 50% non paga la tassa sui rifiuti. Ora alla luce di quanto sommariamente esposto, è evidente che in un sistema calabrese di gestione dei rifiuti lontano dagli standard di efficienza nazionale che Arera vuole garantire, a fronte di un’evasione importante, pur essendo aumentata negli anni la riscossione, in riferimento alla tassa sui rifiuti, in maniera non significativa 30,58 % (2013) – 48,84% (2019), il rischio che ci possa essere un aumento delle tariffe, è più che concreto e sarà pertanto necessario cambiare il sistema di riscossione coattiva, oggi affidata all’ Agenzia entrate e riscossione, ergo allo Stato, essendosi dimostrata quest’ultima incapace di riscuotere i crediti vantati dall’Ente. I Comuni da soli non potranno di certo farcela, anche alla luce della drammatica condizione socio-economica che vivono tantissime famiglie e che questa pandemia, ancora in corso, aumenterà drammaticamente. Il Governo non può non considerare questi aspetti negativi che inevitabilmente avranno un riverbero importante per i prossimi anni e che si ripercuoteranno esclusivamente sulle fasce più deboli».

In ultimo Lombardo si appella alle opposizioni: «smettiamola di cercare di strumentalizzare , attraverso un modo becero di fare e intendere la politica,  ogni azione, tesa a un progresso delle condizioni dell’ Ente, sull’orlo di un secondo dissesto, che si tradurrebbe in un miglioramento della qualità della vita dei cittadini vibonesi».

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