L’ inchiesta | Imputato in processi antimafia sposo al MuMar di Soriano. E le autorizzazioni?
Giuseppe Lopreiato, condannato nell’operazione “Conquista” ed arrestato per Rinascita-Scott, è convolato a nozze nell’aprile 2019 con matrimonio celebrato dall’allora sindaco Francesco Bartone nelle sale del Museo dei Marmi fra opere d’arte, antiche statue e permessi che non si trovano
Botta e risposta sulla stampa locale fra l’ex coordinatrice del Polo museale di Soriano Calabro, Maria Teresa Iannelli, e l’attuale direttrice del Polo museale Mariangela Preta. Una polemica nata attorno ai meriti per l’avvio del Polo museale per arrivare al trasferimento dei reperti ceramici e finire con una vicenda che merita massima attenzione e che abbiamo cercato di approfondire. L’input ci arriva dalle stesse dichiarazioni rilasciate da Mariangela Preta al Quotidiano: “La Iannelli in qualità di ex curatrice del complesso monumentale di San Domenico, che ospita il MuMar, Musei dei Marmi, attualmente inaccessibile per non pervenute motivazioni, converrà con me, e credo con molti, che risulta un fatto alquanto singolare che proprio all’interno del suddetto Museo sia stato celebrato un matrimonio con relativo banchetto nell’aprile 2019. Poiché da un riscontro da me effettuato – ha dichiarato Mariangela Preta – non risultano autorizzazioni in merito all’evento, né prescrizioni a tutela delle opere, mi chiedo come tutto questo sia stato possibile, demandando gli accertamenti del caso alle autorità competenti”.
Sin qui le dichiarazioni dell’attuale direttrice del Polo museale di Soriano Calabro, Mariangela Preta. In attesa che le autorità competenti – Sovrintendenza da un lato e anche la magistratura nel caso si ravvisino dei reati – forniscano le risposte di loro competenze, per parte nostra abbiamo cercato di vederci chiaro sulla vicenda. E’ infatti possibile che si sia celebrato un matrimonio all’interno del MuMar di Soriano senza alcuna autorizzazione? Ed è possibile che non si siano prese le opportune precauzioni a tutela delle statue e delle altre opere d’arte? [Continua dopo la pubblicità]
Attraverso nostre ricerche siamo riusciti a reperire un video che circola su facebook relativo all’allestimento del banchetto e alla preparazione del matrimonio all’interno del MuMar di Soriano. Porta la data 14 aprile 2019 e chi l’ha postato sottolinea che si tratta del primo (e da quel che ci risulta, anche l’unico) matrimonio all’interno di queste sale. A celebrare le nozze è stato l’allora sindaco di Soriano Calabro, Francesco Bartone.
Abbiamo cercato quindi di capire chi abbia autorizzato il matrimonio nel Museo dei Marmi e quali certificazioni sono state richieste e prodotte per giustificare tale evento. Dalle nostre ricerche manca il nulla osta della Sovrintendenza per l’uso delle sale che doveva invece prevedere anche come tutelare le opere d’arte esposte, visto che accanto è stato sistemato il banchetto del matrimonio. “L’altare” per la celebrazione delle nozze è stato poi realizzato accanto ad altre statue ed opere d’arte e non abbiamo trovato alcun permesso della Sovrintendenza. Abbiamo così cercato l’esistenza di autorizzazioni da parte del Comune di Soriano per l’uso della sala del MuMar quale locale per la celebrazione di tale matrimonio, ma anche qui abbiamo fatto un “buco nell’acqua” perché non abbiamo trovato nulla. Siamo andati allora a vedere se esisteva un regolamento che disciplinasse l’uso delle sale del Museo per matrimoni e banchetti ed anche qui non abbiamo reperito alcun regolamento. L’unico regolamento trovato è invece quello attuale – datato 26 ottobre 2020 – e, non a caso, non prevede l’uso per banchetti e matrimoni.
Per capirne di più abbiamo allora contattato via telefono l’ex sindaco di Soriano Calabro, Francesco Bartone. Spiegata la vicenda ed informato del fatto che chi scrive stava lavorando ad un’inchiesta sul caso e voleva capirne di più, l’ex primo cittadino si è limitato a dirci testualmente: “Non voglio entrare in polemiche, non mi dica niente, non voglio parlare di queste cose, non voglio rispondere”. Ma com’è possibile – chiediamo – che sia stato celebrato un matrimonio all’interno del Museo senza autorizzazioni oppure c’è un’autorizzazione che non conosciamo visto che il matrimonio l’ha celebrato lei? Identica la risposta: “Non voglio entrare in polemiche, non mi dica niente, non voglio rispondere”. Proviamo allora a ricordargli che lo sposo all’epoca dei fatti era stato condannato a 4 anni per concorso nella sparatoria all’indirizzo del cancello di ingresso della struttura ricettiva “Popilia Country Resort” ed attualmente si trova detenuto per l’operazione Rinascita-Scott. La risposta dell’ex sindaco Bartone non cambia: “Non voglio entrare in polemiche con la Preta, non voglio rispondere, non mi dica niente”. Rispettiamo quindi la decisione dell’ex sindaco, Francesco Bartone, di non voler rispondere alle nostre domande e seguiremo il caso dando conto delle risposte che l’ex primo cittadino eventualmente darà in altre sedi qualora e se sarà chiamato a fornirle agli organismi competenti. Per concludere, è bene però informare i lettori in ordine alla figura dello sposo che ha scelto le sale del MuMar per convolare a nozze. [Continua in basso]
LO SPOSO E LE OPERAZIONI CONQUISTA E RINASCITA-SCOTT
E’ il 23 novembre 2018 quando il gup distrettuale di Catanzaro, al termine del processo con rito abbreviato, emette la sentenza per l’operazione antimafia “Conquista” contro il clan Bonavota di Sant’Onofrio. Ergastolo per i fratelli Domenico, Pasquale e Nicola Bonavota, e per Onofrio Barbieri. Quattro anni di reclusione a testa, invece, per Giuseppe Lopreiato, Domenico Febbraro, anche loro di Sant’Onofrio, e per Vincenzino Fruci, di Acconia di Curinga. Proprio oggi il processo veniva per l’appello ma è stato rinviato. Sul banco degli imputati pure lo sposo al MuMar di Soriano dell’aprile del 2019 ovvero Giuseppe Lopreiato, 26 anni, di Sant’Onofrio, all’epoca del matrimonio già condannato – come detto a 4 anni – in primo grado. Secondo l’accusa, Domenico Febbraro avrebbe materialmente esploso undici copi di pistola all’indirizzo del cancello di ingresso della struttura ricettiva “Popilia Country Resort”. Sul posto sarebbe stato accompagnato da Giuseppe Lopreiato, indicato dagli inquirenti quale autista di Domenico Bonavota, quest’ultimo ritenuto il mandante della sparatoria. [Continua a leggere dopo la pubblicità]
Dal dicembre dello scorso anno, Giuseppe Lopreiato si trova detenuto. Ad arrestarlo, ancora una volta, i carabinieri nell’ambito della storica inchiesta Rinascita-Scott della Dda di Catanzaro. Per lui l’accusa è quella di associazione mafiosa ed in particolare di essere un soggetto alle dipendenze di Domenico Bonavota, quest’ultimo indicato quale reggente dell’omonimo clan. Presunzione di innocenza anche per Giuseppe Lopreiato, certo, perché così impone la Costituzione. Ma resta l’interrogativo che abbiamo posto all’inizio della nostra inchiesta: chi, come e perché ha concesso a Giuseppe Lopreiato di sposarsi all’interno del Museo dei Marmi di Soriano Calabro accanto alle opere d’arte e con un banchetto – con tanto di fiori ovunque – allestito nelle sale del MuMar? Le autorizzazioni (se esistono) chi le ha concesse? Giusto per capire se magari un domani ci si potrà sposare anche accanto ai Bronzi di Riace…! [In basso pubblichiamo le foto del banchetto per il matrimonio all’interno del MuMar di Soriano]