sabato,Novembre 30 2024

“U ‘ncantatu”: personaggio che non può mancare nel presepe calabrese

Al contrario delle altre statuine non svolge nessuna attività. Eppure, questo pastorello non può passare inosservato

“U ‘ncantatu”: personaggio che non può mancare nel presepe calabrese

In tutta la simbologia del presepe, ogni personaggio ha una sua precisa funzione. Nel presepe calabrese, uno dei personaggi più tradizionali e importanti è sicuramente “u ‘ncantatu”, che è facilmente riconoscibile proprio grazie alla sua postura. Al contrario delle altre statuine, egli non svolge nessuna attività: non porta legna, non guarda pecore, non suona la zampogna. Eppure, questo pastorello non può passare inosservato, in quanto di solito viene collocato vicino alla grotta di Gesù Bambino e viene rappresentato con le braccia aperte e lo sguardo rivolto verso il cielo, con la testa leggermente reclinata all’indietro e l’aria, appunto, incantata, come se fosse rimasto stordito dalla luce della stella cometa.

In alcune parti della Calabria, infatti, è identificato con l’appellativo di “u ‘ncantatu d’a stija”.  Il contrasto con le ricche vesti dei Re Magi, che portano i loro doni preziosi, è stridente: al contrario dei Magi, egli veste umili abiti da pastore e non porta niente, le sue braccia aperte sono vuote, ma il suo sguardo è pieno di stupore. Il suo posizionamento vicino alla grotta ha una simbologia precisa: in realtà questo personaggio offre un dono importantissimo non solo al Bambino, ma anche all’intera umanità. Egli non offre nulla di prezioso, ma il suo dono è lo stupore, la meraviglia per quel magico evento al quale ha potuto assistere: l’incanto della venuta al mondo del figlio di Dio.

“U ‘ncantatu” sembra dunque, soprattutto oggi, voler  lanciare agli uomini l’invito ad avere ancora la capacità di stupirsi; il suo é un messaggio rivolto ad un’umanità che sembra ormai  rassegnata, incapace di slanci emotivi, appiattita, omologata, priva di spiritualità. Dolcezza, incanto, semplicità, umiltà,  sono queste le qualità che egli possiede e che colpiscono più di ogni altro dono.

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