Eco-distretto a Sant’Onofrio, nuovo studio del Comune al vaglio della Regione
Nel corso del nuovo incontro convocato al Dipartimento Ambiente, il sindaco Maragò ha fornito approfondimenti sulla localizzazione dell’impianto dopo le riserve avanzate dal collega di Filogaso Trimmeliti
Si è tenuta al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, la riunione già fissata dalla dirigente generale con la nota del 16 novembre, nella quale si era convenuto che il Comune di Sant’Onofrio avrebbe presentato degli approfondimenti sull’area oggetto di localizzazione dell’Eco-distretto dei rifiuti dell’Ato n.4 di Vibo Valentia. Ciò si era reso necessario a seguito delle riserve avanzate dal sindaco di Filogaso, Massimiliano Trimmeliti, nel corso dell’incontro tenutosi il 6 novembre nella stessa sede regionale.
«Il Dipartimento Ambiente – ricorda ora il Comune di Sant’Onofrio – aveva suggerito di realizzare uno studio di scoping, avendo come linee guida quelle indicate dal ministero dell’Ambiente in fase di Valutazione preliminare. Il Comune ha mantenuto i propri impegni in stretto raccordo con l’Ufficio di Piano dell’Ato, trasmettendo gli elaborati tecnici al presidente dell’Ato n. 4 di Vibo Valentia per il successivo inoltro alla Regione Calabria. Lo studio di scoping è stato presentato nel corso della riunione odierna dal sindaco Onofrio Maragò, il quale si è soffermato sulla natura degli impianti previsti, che sono improntati al recupero dei materiali che compongono i rifiuti urbani per il loro riutilizzo, e in particolare sul trattamento dei rifiuti di origine organica, con un processo che non prevede lo smaltimento nella discarica di servizio, la quale, pertanto, non conterrà rifiuti putrescibili ma solo materiale inerte che non potrà dare origine a cattivo odore».
Preliminarmente, Maragò ha chiarito di «aver proposto la disponibilità a localizzare gli impianti di cui all’oggetto nel proprio territorio in località denominata Palombara inizialmente su aree di proprietà. Nel corso delle successive assemblee dell’Ato, a fronte delle richieste di alcuni sindaci, sono state indicate altresì delle particelle specifiche particolarmente adatte ad ospitare il polo impiantistico e oggetto di sopralluogo da parte dei tecnici della Regione. Tale individuazione specifica è puramente indicativa poiché in base alle particolari esigenze impiantistiche potranno essere utilizzate anche altre particelle nella stessa area oltre quelle segnalate».
Il sindaco di Sant’Onofrio, poi, sulla base dello studio di scoping, conferma che «l’area individuata è esente da vincoli ostativi e che i soli vincoli paesaggistici e forestali di natura tutoria sono superabili con quanto previsto dalle stesse norme regionali in virtù della particolare rilevanza ed interesse pubblico. Alle reiterate insistenze del sindaco di Filogaso sulla presenza di boschi nell’area hanno replicato i dirigenti regionali presenti citando la Legge regionale del 12 ottobre 2012 n. 45, che ammette una deroga per motivi di rilevante interesse pubblico alla trasformazione del bosco».
Gli stessi dirigenti regionali, sostiene il Comune, hanno confermato che «le soluzioni impiantistiche previste dal Piano regionale per la gestione dei rifiuti rappresentano quanto di più innovativo esiste attualmente ed il loro funzionamento non genera rilascio di aerosol e di cattivi odori tali da infastidire o essere avvertiti anche a poca distanza e certamente alcun disturbo sarà provocato nei centri abitati più prossimi. Inoltre sottolineano che la scelta localizzativa operata dall’Ato di Vibo Valentia si dimostra razionale e prospettica poiché posiziona gli impianti di trattamento nell’immediatezza di quelli di smaltimento con rilevanti vantaggi in termini operativi ed economici, nonché in funzione di un controllo più efficace e puntuale nella gestione più complessiva dei rifiuti urbani dei comuni della provincia. Contrariamente a quanto espresso dal sindaco di Filogaso – conclude Maragò -, la presenza di folta vegetazione nell’area in cui si prevede la localizzazione degli impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani dell’Ato n. 4 contribuisce in misura rilevante all’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica prodotte dai mezzi di trasporto e dalle attività di smistamento e di lavorazione dei materiali, potendosi così annoverare tra gli aspetti che ne avvantaggiano la localizzazione».
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