Soriano, cinghiale ferito e aggredito dai cani si trascina sulla strada: l’intervento dell’Enpa
I volontari della sezione di Pizzo dell’Ente nazionale protezione animali denunciano quanto accaduto ieri nel centro delle Preserre. Alla fine l’ungulato è stato soppresso da un veterinario
«Urla strazianti attirano l’attenzione di una nostra volontaria, nei pressi dell’ospedale sulla strada principale, che si trova davanti una scena agghiacciante: un cinghiale giovane che si trascina sulle zampe anteriori mentre due cani lo assalgono mordendolo ripetutamente». È il racconto che i volontari della sezione di Pizzo dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) fanno in una nota dell’ultimo intervento effettuato a Soriano, che li ha visti impegnati a soccorrere un ungulato finito in una tagliola.
L’intervento dei volontari
«La nostra volontaria – continua la nota – riesce a far allontanare i cani e dopo essersi avvicinata comprende il motivo per il quale il cinghiale si trascinasse con le zampe anteriori: una delle zampe posteriori era quasi completamente staccata a causa di una trappola, opera di bracconaggio».
Situazione che ha fatto scattare le procedure di soccorso, nel tentativo di aiutare l’animale ferito.
«Abbiamo attivato subito la procedura per soccorrere l’animale ferito allertando le forze dell’ordine che a loro volta contattano il veterinario Asp reperibile. Sono accorsi carabinieri, corpo forestale, vigile urbano, oltre ad una serie di curiosi poiché il tutto, come già detto, si è svolto su una strada principale del paese. Purtroppo per l’animale non c’è stato nulla da fare, le ferite riportate erano troppo gravi, ed è stato abbattuto (tramite iniezione) dal veterinario, che ha preso anche un campione da far analizzare per riscontare l’eventuale presenza di malattie infettive che pare stiano prendendo piede tra gli ungulati, e la carcassa fatta smaltire».
«Tagliole e lacci illegali vicino i centri abitati»
Poi, le considerazioni legate all’episodio: «Uno dei curiosi del posto ha avuto l’ardire di affermare: “Chiamiamo i cacciatori che sicuro se lo vengono a prendere”. Mio caro signore, quei cacciatori, che probabilmente sono gli stessi ad aver messo la trappola, avrebbero dovuto sparare anche noi prima di prendersi il cinghiale. E sa perché? Perché moralmente ed eticamente siamo contro la caccia, contro l’uccisione di qualsiasi essere vivente, che viene anche definito “sport”, e soprattutto non saremo mai complici dei cosiddetti bracconieri che piazzano trappole illegali neanche troppo lontane dal centro abitato, come ci è capitato purtroppo di riscontare personalmente sia a Soriano, che a Gerocarne che a Vibo Valentia stessa, in cui finiscono anche animali domestici, e potrebbero finirci anche persone».
La critica all’ordinanza regionale sulla caccia
Infine, i volontari dell’Enpa stigmatizzano la recente ordinanza regionale con cui è stata riaperta la stagione di caccia: «Risulta pressoché previdenziale l’ordinanza n. 94 del Presidente ff della Regione Calabria che proprio lo stesso giorno decide di riaprire la stagione di caccia affermando di essere stato spinto dal “rispetto che cacciatori e pescatori hanno sempre dimostrato nei confronti dell’ambiente, unito alla rassicurazione circa il loro comportamento responsabile e rispettoso delle direttive dei governi centrale e regionale”». Ordinanza che l’Enpa ritiene illegittima «poiché nessuna ordinanza regionale può bypassare le direttive nazionali. Lo spostamento tra Comuni è vietato dal Dpcm del 03/12/2020, se non per le ragioni che conosciamo, e la caccia non è una di queste».