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Vibo, c’è il bilancio di previsione ma il Comune viaggia spedito verso il baratro

Mentre si attende il verdetto della Corte dei conti sul disavanzo da 61 milioni, l’aula licenzia un documento fortemente condizionato dall’emergenza in corso e zavorrato da spese correnti e contenziosi. L’assessore Nardo ammette: «Crisi gravissima». Le opposizioni: «Atto inattendibile»

Vibo, c’è il bilancio di previsione ma il Comune viaggia spedito verso il baratro

Una situazione di «evidente emergenza finanziaria» quella in cui versa il Comune di Vibo Valentia. L’ha definita così, senza nascondere la propria preoccupazione, non un occasionale commentatore ma l’assessore comunale al Bilancio in persona. Per Maria Teresa Nardo le particolari circostanze dettate da fattori imprevedibili, come l’emergenza sanitaria in corso che ha congelato la possibilità di procedere sulla rotta del contrasto all’evasione, rendono ancor più drammatico il quadro finanziario di un ente sul quale incombe la spada di Damocle della Corte dei conti che ha stimato un disavanzo di 61 milioni di euro. Se i giudici contabili non dovessero accogliere le controdeduzioni degli uffici, per Palazzo Luigi Razza sarà il de profundis.

Il giorno del giudizio, proroghe permettendo, incombe e l’ansia per il verdetto ha inevitabilmente condizionato anche la discussione sul Bilancio di previsione 2020-2022 che la Giunta ha portato in aula l’altro ieri e che è stato approvato seppur con tanti “se” e diversi “ma”. [Continua]

«Bilancio condizionato dall’emergenza»

Maria Teresa Nardo

«Oggi – ha detto la Nardo nella rua relazione introduttiva – riusciamo ad approvare un Bilancio di previsione 2020-22, che si configura come un pre-consuntivo 2020, esclusivamente perché siamo in fase emergenziale, poiché dentro il documento ci sono tutti gli effetti dell’emergenza finanziaria e sanitaria che stiamo vivendo». Abbiamo dovuto adattarci, ha detto in altre parole, «riducendo le previsioni di entrata in base al blocco delle riscossioni, con la speranza di poter fare qualcosa con gli ultimi mesi dell’anno. Ma anche questa via ci è stata preclusa e da qualche giorno l’abbiamo toccato con mano».

Come se non bastassero le entrate diminuite, sul bilancio grava anche un considerevole aumento della spesa corrente, dovuto, ha spiegato la Nardo, alla voce “Ambiente” visto che «il Comune di Vibo, come capofila dell’Ato, ha assorbito i contratti per la gestione dei rifiuti degli altri Comuni. Questo ha fatto lievitare la spesa corrente “inquinando” la stessa per 7 milioni in più, in attesa che l’Ato costituisca un suo ente gestore».

Ancor più drammaticamente incerta la questione legata ai fondi di dubbia esigibilità, ottimisticamente stimati in sei milioni di euro che, sempre a detta dell’assessore delegato, «non basteranno a coprire il rischio del mancato incasso dei tributi. Sicuramente non per il 2021 e quasi certamente neppure nel 2022. Non sarà – ha ammesso – una situazione rosea, anzi. Ci aspettavamo di poter migliorare i nostri incassi, avere economie di bilancio per il ripiano, ma le cose sono andate diversamente ed è solo grazie ai trasferimenti straordinari del Governo per il 2020 – che hanno sopperito agli ammanchi in entrata – che potremo raggiungere gli equilibri di bilancio per coprire le funzioni ordinarie».  

Capitolo contenzioso

C’è poi il capitolo “Contenzioso” a preoccupare ancor di più l’assessore. L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti (Arera) ha intimato il pagamento di una sanzione per l’incremento della tariffa idrica nel 2013, avvenuto senza l’approvazione dell’authority stessa. Una sanzione di oltre un milione di euro che, dopo le osservazioni del Comune, è stata ridotta a poco meno di 183mila euro. Da pagare in pochi giorni. «Gli uffici hanno fatto un buon lavoro – ha detto la Nardo -, ma ciò non ci ha evitato lo stesso la sanzione, che riteniamo ingiusta, contro la quale ci opporremo con un ricorso e con un’interrogazione parlamentare. Arera, a nostro avviso, non ha valutato le circostanze in cui è maturata la decisione di aumentare le tariffe, con il Comune in dissesto e con il ministero che chiedeva di innalzare i tributi. In ogni caso non è questo il momento per accanirsi sugli enti».

Ancora, vi è il contenzioso aperto con la Regione che chiede il pagamento di 1,2 milioni di euro relativi alla tariffa rifiuti del 2016, somma (finita nei debiti fuori bilancio, per l’assessore, a causa del ritardo di comunicazione da parte della Regione) che «poteva essere coperta dal piano economico del 2018». Il Tar «si è pronunciato a nostro sfavore, ma non ha valutato tutti gli aspetti della vicenda, e anche in questo caso ci opporremo. Ma, evidentemente, sono tutte questioni che andranno ad aggravare il consuntivo 2020 sul fondo contenzioso».

«Impossibile programmare»

Un quadro desolante, dunque, che rende quasi impossibile «parlare di programmazione futura, specie in epoca di Covid che ha cambiato radicalmente lo scenario» ha asserito la Nardo. Ma su tutto, a non far dormire sonni tranquilli, è l’atteso pronunciamento della Corte dei conti previsto a novembre. «Risponderemo in maniera puntuale alle osservazioni – ha concluso l’assessore – e chiederemo una proroga. Oggi, tuttavia, mi sento di ribadire che abbiamo approvato un bilancio che si configura come un preconsuntivo 2020 che si assume la responsabilità di non mandare l’ente completamente in rovina».

L’opposizione non fa sconti: «Bilancio inattendibile»

Laura Pugliese e Giuseppe Policaro

Preoccupazioni, puntualizzazioni, chiarimenti che non hanno impedito alle opposizioni di aprire il fuoco di fila all’indirizzo della maggioranza. Così Laura Pugliese (gruppo misto) non ha esitato ad attaccare a testa bassa la Giunta: «Andava convocato un Consiglio ad hoc per dare lettura dei rilievi della Corte dei conti. Si è persa un’occasione non da poco. Per un’amministrazione che si riempie la bocca con i principi di trasparenza, legalità, “operazioni verità” quale migliore occasione di concretizzare questi principi, di cui sembrate a volte solo voi i detentori. Io mi auguro di essere convocata a breve per un Consiglio ad hoc, se così non dovesse essere vuol dire che siete solo l’Amministrazione degli slogan, come dimostra anche il Piano delle opere pubbliche che è un “copia-incolla” della programmazione passata. Il bilancio – ha attaccato ancora la Pugliese – risulta inattendibile e le azioni che si propone di porre in essere si riveleranno infruttuose e non veritiere».

Nello specifico delle voci di Bilancio è entrato Giuseppe Policaro (Vibo democratica). « La chiusura degli equilibri di bilancio – ha detto – si è avuta solo grazie all’intervento straordinario del Governo, additato da questa amministrazione in più occasioni. Ci sono delle poste che verosimilmente possono essere già considerate debito certo, come i 183mila euro nei confronti di Arera e gli 1,2 milioni nei confronti della Regione. Come si può votare un Bilancio che va ad investire le generazione future? Si andrà a fare causa ai soggetti sopracitati, altro che collaborazione. La Corte dei conti ha acceso un faro enorme su un piano considerato evanescente: siamo di fronte all’ennesimo fallimento».

Stefano Luciano

La Corte dei conti «è stata molto chiara – ha rincarato Stefano Luciano (Pd) -, dicendo tra le righe che il bilancio non è un’arida rappresentazione di concetti e numeri, ma il motore di una attività amministrativa. L’assessore ha espresso alcuni elementi pensando di trovarsi di fronte ad un’aula universitaria e la sua carenza politica non viene supportata dai consiglieri di maggioranza. Questa situazione improduttiva rende vano anche lo sforzo del sindaco che invoca fiducia e cooperazione, non si sa su quali linee politiche ed amministrative. La deliberazione della Corte dei conti dice l’inverso di ciò che viene sostenuto: la riscossione non è affatto in aumento. C’è un tentativo, da parte dell’assessore al Bilancio, di spostare il tema della discussione».

La difesa dell’assessore

Maria Teresa Nardo, assessore al Bilancio
L’assessore al Bilancio Maria Teresa Nardo

Direttamente in aula la difesa di Maria Teresa Nardo che ha ribattuto: «qualcuno vuole strumentalizzare le mie parole, oppure non sono stata brava a relazionare. Oggi non ho detto cose di poco conto: ho detto che ci sono disavanzi non ripianati dal 2013, ovvero il primo anno del bilancio stabilmente riequilibrato. L’Ente è in gravissima crisi finanziaria; ho detto che dobbiamo prepararci al peggio: il piano di equilibrio è complesso, gli accertamenti e la lotta all’evasione sono stati bloccati. L’emergenza è dovuta ad un disavanzo che nessuno mai si poteva aspettare; mai ho detto che la possibilità di un nuovo dissesto fosse remota, né che la responsabilità fosse di questa Amministrazione».

La Corte dei conti gela il Comune di Vibo: prefigurato un disavanzo di 61,5 milioni di euro

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