Sclerosi multipla, approvato dalla Regione il Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale
Il presidente Aism Calabria Salvatore Lico: “Sarà adesso opportuno procedere ad un monitoraggio affinché le Aziende sanitarie recepiscano le indicazioni regionali, rendendole operative”
Con un decreto atto a garantire percorsi personalizzati ed integrati di presa in carico in tutte le fasi della vita e di evoluzione della sclerosi multipla, anche la Regione Calabria ha approvato in via definitiva il Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (Pdta) per tale invalidante malattia.
Un traguardo di rilievo, fortemente auspicato dai pazienti e dagli addetti del settore, per il raggiungimento del quale un ruolo decisivo ha svolto il coordinamento dell’associazione italiana Sclerosi multipla della Calabria presieduto dal vibonese Salvatore Lico. “Abbiamo partecipato a tutti gli incontri del tavolo di lavoro – spiega oggi al riguardo la guida regionale Aism – apportando contributi determinanti al documento, per mettere al centro dell’attenzione delle istituzioni e degli operatori sociali e sanitari i bisogni delle persone con sclerosi multipla. Ora l’obiettivo principale è di procedere ad un monitoraggio costante affinché le Aziende sanitarie recepiscano le indicazioni regionali rendendole operative – aggiunge il presidente Lico – attraverso la definizione di Pdta aziendali che garantiscano una continuità di assistenza sanitaria e socio-assistenziale ed una conseguente riduzione della mobilità sanitaria delle persone con Sclerosi multipla verso i centri del Nord Italia.
Il Pdta rappresenta uno strumento importante affinché ciò non avvenga e la persona con Sclerosi multipla abbia, per tutto il decorso della patologia, una condizione di vita migliore”. L’approvazione dei percorsi è il primo di 10 obiettivi in agenda che l’Aism si è proposta di realizzare entro il 2020. Si tratta di una vera e propria sfida, perché se è importante attuare questi propositi a livello nazionale, è quanto mai fondamentale vederli realizzati anche a livello locale. Essi nascono dall’esigenza di rispondere ai bisogni delle persone affette da questa malattia a cui il nostro Paese spesso va incontro in maniera frammentata e con interventi dispersi, mentre una globale presa in carico della persona si basa su una necessaria integrazione ed interazione tra ospedale e territorio, come altresì su una efficace rete dei centri clinici, sulla necessità di una terapia riabilitativa costante nel tempo, su una valutazione adeguata e corretta dello stato di disabilità da parte delle commissioni preposte.
E, ancora, dalla piena consapevolezza che se si affronta la sclerosi multipla precocemente e in modo corretto è possibile rallentare la progressione della malattia e, conseguentemente, migliorare la qualità di vita della persona stessa e degli ambiti familiari a lei afferenti.