domenica,Dicembre 22 2024

Costi della politica, la ricetta di “Cambiamo Vibo”

Il Forum torna sulla questione dell’aumento delle indennità per il consiglio comunale, invitando l’Amministrazione ad operare con il massimo della trasparenza e della serietà.

Costi della politica, la ricetta di “Cambiamo Vibo”

«Auspichiamo che, a fronte dei sacrifici della collettività, l’Amministrazione comunale operi con il massimo della trasparenza e dia prova di serietà decurtando i costi della politica, tanto strombazzati nel corso della campagna elettorale. Non ci riferiamo solo alla decurtazione dei gettoni e delle indennità, che possono avvenire solo su base volontaria, ma anche alla opportunità di metter in atto una regolamentazione degli organi istituzionali che, soprattutto in funzione delle incombenze finanziarie susseguenti al dissesto finanziario, consenta rilevanti economie di bilancio. Non sappiamo se ciò sia un obbligo giuridico, ma morale lo è senz’altro».

Torna sulla vexata quaestio dell’aumento delle indennità del consiglio comunale cittadino, il Forum “Cambiamo Vibo” che, attraverso il portavoce Antonio D’Agostino, ribadisce la propria posizione in merito. «Una posizione – scrive D’Agostino – di estrema semplicità: trasparenza negli atti di liquidazione, rispondenza del numero delle commissioni e della loro composizione all’effettivo fabbisogno, una regolamentazione delle sedute finalizzata all’abbattimento del costo».

Pochi semplici accorgimenti che avrebbero l’effetto di ristabilire un «principio di moralità» anche sulla scorta di quanto stanno facendo altre amministrazioni pubbliche che, spiega il Forum, «pur non vertendo nelle situazione finanziaria di Vibo Valentia, stanno avviando il risanamento del bilancio, muovendo innanzitutto dai costi degli organi istituzionali». Né può essere una soluzione, ancora a parere di D’Agostino, «l’apertura di un conto corrente ove sindaco e assessori faranno confluire parte della loro indennità» iniziativa che «ha il sapore dell’obolo». Sarebbe più corretta «una decurtazione generalizzata dei gettoni di presenza e delle indennità di funzione» che consentirebbe tra l’altro significative «economie di bilancio da destinare ai servizi sociali (dissesto permettendo)».

 

 

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