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Assenteismo a Vibo: 17 veterinari e impiegati Asp a giudizio per truffa e falso

Dopo diverse udienze a vuoto, il gup ha deciso per il processo nei confronti di tutti gli imputati coinvolti nell’operazione denominata “Zuzù” condotta dai carabinieri

Assenteismo a Vibo: 17 veterinari e impiegati Asp a giudizio per truffa e falso

Truffa e falso ideologico in atti pubblici. Queste le accuse per le quali, a vario titolo, sono stati rinviati a giudizio 17 veterinari e impiegati dell’Asp di Vibo imputati nell’ambito dell’operazione “Zuzù”, condotta dai carabinieri della Stazione di Vibo Valentia all’epoca diretta dal comandante Nazzareno Lopreiato. Il processo (gli imputati sono tutti a piede libero) si aprirà il 15 gennaio prossimo dinanzi al Tribunale collegiale. La richiesta di rinvio a giudizio risaliva al maggio del 2013.

Se è pur vero che i veterinari godono di autonomia e flessibilità nell’orario di lavoro, gli inquirenti ritengono di poter ugualmente dimostrare come in molte occasioni qualcuno avrebbe timbrato il cartellino di entrata ed uscita dall’ufficio al posto dei diretti interessati che si sarebbero così illegittimamente assentati dal posto di lavoro.

Le presunte condotte illegali, ad avviso della Procura, sarebbero continuate anche dopo i primi arresti – 8 febbraio 2011 – nell’ambito dell’operazione denominata “Zuzù”. Alcuni veterinari sono accusati di aver falsificato i fogli di marcia dei chilometri effettuati con le auto dell’Azienda sanitaria provinciale, altri come il veterinario Chiarina Cristelli, 53 anni, di Sant’Onofrio, è accusata di aver invece falsamente attestato diversi controlli in alcune stalle. Controlli che dalle verifiche dei carabinieri non sarebbero emersi. In diversi casi, inoltre gli allevatori non avrebbero posseduto, da oltre un anno, nessun capo di bestiame.

In relazione ai controlli sul parco-macchine dell’Asp, gli inquirenti avrebbero poi accertato la sparizione di numerosi fogli di marcia delle autovetture in uso ai veterinari, i quali avrebbero chiesto il rimborso sostenendo di aver “viaggiato” sulle proprie automobili. Per la Procura ignoti avrebbero occultato, disperso o distrutto atti pubblici. Mancherebbero infatti molti dei fogli di marcia ricompresi fra gennaio e giugno 2011 e comprendenti quindi anche il periodo in cui gli uffici veterinari dell’Asp erano già attenzionati dai militari dell’Arma.

Fra i rinviati a giudizio, il veterinario Mario Mazzeo, 67 anni, di Vibo, indagato per i reati di truffa e falsità ideologica in atti pubblici. Nei confronti di Mazzeo l’accusa parla di “corresponsione da parte dell’Asp di benefici economici a fronte di prestazioni in realtà non effettuate”. Il cartellino di entrata o uscita del veterinario Mario Mazzeo, secondo i carabinieri sarebbe stato timbrato in 18 giorni diversi dall’impiegata Maria Parisi, 60 anni, di Vibo, pure lei rinviata a giudizio. Mazzeo è inoltre accusato di aver partecipato fra il maggio 2010 ed il febbraio 2011 per 67 volte ai lavori delle Commissioni consiliari quale capogruppo – all’epoca dei  fatti – del Pdl nel Consiglio comunale di Vibo Valentia , in giorni ed orari in cui sarebbe risultato contemporaneamente in servizio – secondo i carabinieri – quale veterinario dell’Asp. L’8 febbraio 2011 il cartellino di entrata di Mario Mazzeo risulta timbrato, stando alle risultanze investigative, alle ore 8.00 del mattino mentre i carabinieri alle ore 8.20 dello stesso giorno avrebbero scorto lo stesso Mazzeo uscire di casa per essere pedinato fra “le vie della città sino alle 8.30”.

Gli altri 14 rinviati a giudizio sono: Isabella Campisi, 59 anni, di Soriano; Domenico Cocciolo, 51 anni, di Vibo; Domenico Piraino, 65 anni, di San Costantino Calabro; Stefania Mazzeo, 52 anni, di Vibo; Enzo Carnovale, 60 anni, di Piscopio; Giuseppe Loiacono, 67 anni, di Montalto (Cs); Domenico Mazzitelli, 60 anni, di Briatico; Saverio Paglianiti, 68 anni, di San Calogero; Giuseppe Parisi, 62 anni, di Polia; Domenico Pisani, 64 anni, di Vibo; Giuseppe Pugliese, 61 anni, di Vibo; Damiano Romano, 57 anni, di Simbario; Antonio Teti, 59 anni, di Filogaso, residente a Vena di Ionadi; Salvatore Fiorillo, 64 anni, di Vibo Valentia.

L’Asp si è costituita parte civile con l’avvocato Raffaele Manduca.

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