mercoledì,Novembre 27 2024

Intimidazioni a raffica a Caroniti: auto, case ed animali dati alle fiamme

Nella notte l’ennesimo episodio criminale. La scorsa settimana galline morte per il fuoco, mentre un cane è sfuggito all’impiccagione. Inutili sinora le denunce alle forze dell’ordine

Intimidazioni a raffica a Caroniti: auto, case ed animali dati alle fiamme

Continuano i raid intimidatori a Caroniti, frazione del Comune di Joppolo, nel “cuore” del Monte Poro. Nel corso della notte, ignoti malviventi hanno tentato di dare alle fiamme il portone blindato ed una finestra dell’abitazione di P.I., del luogo, ma da tempo emigrato al Nord. Ad accorgersi dell’accaduto è stato uno dei familiari che ha impedito ai malviventi di portare a termine la loro azione distruttrice.

La situazione resta tuttavia grave. L’episodio accaduto nella notte in via Cantore è solo l’ultimo di una lunga seria che vede nel mirino l’intera famiglia di G.P. ed altre famiglie di Caroniti. Una settimana fa, i malviventi si sono infatti accaniti contro le galline custodite nella proprietà della famiglia. Una è stata uccisa ed infilzata in una sbarra di ferro, altre bruciate vive. Il cane è stato invece legato con una grossa catena ad un albero nel tentativo di impiccarlo ma è riuscito a scappare. Il mese scorso, Invece, nella stessa zona danni ingenti sono stati arrecati all’auto di proprietà di una donna del luogo, D.P., data alle fiamme.

Oltre dieci le denunce degli abitanti della zona inoltrate negli ultimi mesi ai carabinieri della Stazione di Joppolo, ma al momento nessuno dei malviventi è stato assicurato alla giustizia. A Caroniti e dintorni cresce così la sfiducia e la rassegnazione sembra prendere il sopravvento. Un clima di paura sembra avvolgere l’intera zona del Poro, alle prese con incendi, intimidazioni e raid notturni che non fanno dormire sonni tranquilli ad un’intera comunità onesta e laboriosa che chiede a gran voce alle forze dell’ordine di fare piena luce sui tanti episodi criminali che continuano a verificarsi nella zona.

Che si tratti di “mafia rurale” o di “cani sciolti”, poco importa. La situazione da Zungri a Caroniti, passando per Filandari, Rombiolo, Spilinga, Mileto e San Calogero, resta incandescente. Con buona pace della politica vibonese parolaia e dell’antimafia da “salotto”.

 

 

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