Da Vibo Marina imbarcati macchinari per la Corea del Sud
Il porto sempre più centrale per il rilancio del territorio. Necessario un serio dragaggio del Porto atteso da quasi 30 anni
E’ giunta nel porto di Vibo Marina ieri mattina la nave cargo “Happy Delta” lunga circa 160 metri, 15000 tonnellate di stazza che ha ultimato l’imbarco dei macchinari costruiti dall’Azienda GE oil & gas – Nuovo Pignone di Porto Salvo. Salperà per attraversare il canale di Suez, navigare nell’Oceano indiano e giungere al porto di Masan nella Corea del Sud.
Lavori di carpenteria metallica molto complessi che continuano ad essere esportati, con orgoglio, dalla Calabria in tutto il mondo. Una bella realtà spesso sconosciuta –seppur ridotta rispetto al passato – su cui, ad avviso del Consiglio di amministrazione della Pro Loco di Vibo Marina, è bene che la “politica e le amministrazioni si soffermino dedicando molte attenzioni, ben inserendola nei piani di sviluppo regionali e nazionali ma anche dando un ruolo nelle contrattazioni Governo-CEO General Electric sui piani di investimento in Italia”.
Opere di alta tecnologia (moderni sistemi di pressione e di raffreddamento da inserire negli impianti di estrazione-conduzione gas e idrocarburi), commesse importanti aggiudicate in un mercato in forte competizione, un lavoro da non perdere per la Calabria, per il polo metalmeccanico vibonese che trova alcuni punti di forza nella tradizionale presenza in loco di tecnici competenti. Una realtà da perseguire nelle scuole tecniche e nella formazione giovanile, oltre che nel porto polifunzionale di Vibo Marina, un’importante infrastruttura che ci apre sul Mediterraneo e ci aiuta ad esportare i nostri prodotti in tutto il mondo.
La nave mercantile “Happy Delta” battente bandiera olandese, sette metri circa pescaggio, ha attraccato alla banchina commerciale Bengasi (che può ospitare navi sino a 200 metri circa); l’arrivo di altre navi cargo è previsto invece per le prossime settimane.
L’occasione è utile per promuovere il porto polifunzionale di Vibo Marina, il più attivo per l’ import-export in Calabria ma anche per sollecitare, per come da più parti già avvenuto, gli organi interessati – Ministero infrastrutture, Provveditorato Opere marittime ma anche Regione ed Enti locali – sulla necessita di iniziare in breve tempo i necessari lavori di riparazione della diga foranea ed il dragaggio dell’imboccatura dello scalo.
Un porto naturale sorto in luogo sicuro, dopo una seria ricerca e su progetto borbonico che svolge ancora un suo ruolo strategico; da circa trent’anni non viene sottoposto a dragaggio mantenendo comunque una sua funzionalità. Dopo tanti anni però l’opera di dragaggio è oramai divenuta indispensabile e urgente per far entrare le navi a pieno carico, mantenere attivo, anche ai fini dell’emergenza, un porto polifunzionale che dimostra di avere tante potenzialità e “tanta pazienza”.
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