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«Il Psc fiore all’occhiello della Giunta? Al più è una medaglia di cartone»

L’ingegner Guido Nardo definisce “precipitosa” l’approvazione dello strumento urbanistico e richiama la necessità di adeguare il Piano di emergenza esterna della Meridionale Petroli alla reale “curva di danno”

«Il Psc fiore all’occhiello della Giunta? Al più è una medaglia di cartone»

di Guido Nardo*

Al contrario della conoscenza scientifica che richiedendo studio e approfondimento specifici è alla portata di pochi, l’esperienza, che è la forma di conoscenza più elementare perché acquisita con l’osservazione, l’uso o la pratica di una determinata sfera della realtà, è alla portata di tutti.

O forse sarebbe meglio dire di quasi tutti, perché a quanto pare non è alla portata di chi guida l’Amministrazione di Vibo Valentia. Infatti sarebbe bastato fare tesoro dell’esperienza per evitare al territorio che offre la migliore potenzialità economica dell’intero comprensorio provinciale, l’insensato vincolo concretizzato con la recente approvazione del Psc. [Continua]

Mi riferisco alla problematica che prende il via nel lontano novembre 2015, quando in una riunione tra Prefettura, amministrazione comunale, Comando provinciale VVFF, Capitaneria di Porto e Meridionale Petroli si tenne un meeting avente per oggetto “L’avvio delle attività prodromiche all’approvazione, da parte del Prefetto, del Piano di sicurezza esterno previsto dall’art.20 del D.Lgs. n.334/1999 dello Stabilimento della Meridionale Petroli”.

Documentati da una copiosa corrispondenza, si sono succeduti nel tempo numerosi incontri, direttive, raccomandazioni, intimazioni e ultimatum delle istituzioni nei confronti della Meridionale Petroli, tutti orientate a far rientrare nel perimetro dell’area posseduta in concessione l’Area di Danno, per evitare rischi e restrizioni alla popolazione. Purtroppo tutti caduti nel vuoto, esattamente come anche certificato dalla bocciatura del Ctr di questi giorni!**

Anche il più sprovveduto tra i sindaci, facendo tesoro dell’esperienza, avrebbe evitato una precipitosa approvazione del Psc così penalizzante per la crescita economica e sociale della sua comunità e che riporta indietro la visione dello sviluppo turistico del territorio di oltre 15 anni, addirittura a prima del Piano spiaggia comunale del 2005, tuttora in vigore, che lasciava già intravedere la futura delocalizzazione della Meridionale Petroli, contemplando oltre ai parcheggi previsti ai lati del lungomare di via Vespucci, persino due zone di parcheggio pubblico nell’area interna al deposito.

Sorprende pure come ancora il Piano di emergenza esterna redatto dalla Prefettura non sia stato ancora adeguato alle reali curve di danno riportate dall’Analisi dei Rischi della Meridionale Petroli, contemplando pericolosamente ancora aree di rischio dove in realtà il rischio non c’è e viceversa.

Tre sarebbero state le azioni sensate da prevedere: 1) evitare la precipitosa approvazione del Psc con questa grave limitazione, 2) imporre la riduzione dello stoccaggio nei serbatoi, con l’immediato rientro delle curve di danno all’interno del perimetro dello stabilimento, 3) prevedere la delocalizzazione del deposito nell’area industriale, magari inserendo nei Cis un apposito progetto.

In altre realtà questa problematica sarebbe stata risolta nell’arco di qualche mese, mentre qui si continua a penalizzare per anni una intera comunità. Forse il dottor Gratteri ha ancora tanto da approfondire in questa realtà comunale dove, stando alle cronache giudiziarie, non sono pochi i “mazzettari” e i compromessi con ambienti criminali.

Sarebbe opportuno procedere celermente con l’annullamento di questa tanto precipitosa quanto insensata approvazione del Psc, altrimenti la luccicante medaglia che questo sindaco pensava di avere appuntato sul suo petto rischia di tramutarsi presto in una misera medaglia di cartone.

*Ingegnere

**L’assessore all’Urbanistica Scalamogna ha smentito questa circostanza (leggi articolo sotto)

Depositi costieri, Scalamogna bacchetta Cascasi: «Come fa a conoscere il verbale del Ctr?»

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