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Piano strutturale comunale, l’assessore Scalamogna: «Ecco come stanno le cose»

Il componente della giunta Limardo rispedisce al mittente le considerazioni dell’imprenditore Cascasi, dell’avvocato Colaci e dell’ex consigliere regionale Grillo

Piano strutturale comunale, l’assessore Scalamogna: «Ecco come stanno le cose»
L'assessore all'Urbanistica Pasquale Scalamogna

Sono rimasto basito e sconcertato dai concetti espressi, dopo l’approvazione del PSC, avvenuta nella seduta di Consiglio comunale del 27 luglio 2020, negli articoli che, trasmessi dall’imprenditore Francesco Cascasi, dall’avvocato Domenico Colaci e dall’ex consigliere regionale Alfonso Grillo, sono stati pubblicati in sequenza temporale su Il Vibonese.it ”. Questo l’incipit dell’intervento sul Piano strutturale comunale di Vibo Valentia da parte dell’assessore all’Urbanistica Pasquale Scalamogna. [Continua]

“Tutti hanno il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero, anche sbagliato, quale contributo sulle problematiche di interesse comune, ma quando a fare questo è un soggetto che ha un ruolo importante nelle città, un ruolo quasi “Istituzionale”, ritengo – spiega l’assessore – non possa, come diceva la felice memoria di mia mamma, “Aprire la bocca e lasciare parlare lo spirito”.

L'aula del consiglio comunale di Vibo

Prima di entrare nel merito del Psc e delle questioni riguardanti la frazione Marina, sollevate e non, che tratterò singolarmente, onde far comprendere, alla cittadinanza e, anche, ai suddetti tre illustri delatori, le attività poste in essere con impegno e costante dedizione da questa amministrazione, dal sindaco e dal sottoscritto, voglio stigmatizzare quanto sostenuto da Cascasi, in merito alle posizioni assunte dall’amministrazione comunale, che, essendo diverse da quelle elaborate da lui, andrebbero a favorire, quale aggravante, il malaffare che gravita intorno al porto”. Assurdo. Ma andiamo alle cose serie”.

Piano strutturale comunale (Psc). “Nella premessa del promemoria che mi ero preparato in vista del Consiglio comunale,  poi ripresa nell’intervento susseguente quello del sindaco, si legge: “Il dato politico è che oggi, al termine di un percorso durato oltre 15 anni, viene portato convintamente alla discussione del Consiglio, per la sua approvazione, il Piano Strutturale Comunale. Tale positiva convinzione – ricorda Scalamogna – non era, e non è, solo del sottoscritto, ma di tutta la Giunta comunale che, con deliberazione n. 59 del 06.03.2020, nel prendere atto, riconoscendoli formalmente, degli elaborati ed allegati del Piano strutturale comunale di Vibo Valentia ha avanzato la proposta, nei confronti del Consiglio comunale, della sua definitiva approvazione.

Maria Limardo

L’aver, poi, sottolineato che quello in discussione non era uno Strumento Urbanistico targato Maria Limardo, ricordando le amministrazioni, gli assessori, i dirigenti ed i Rup che lo hanno seguito nel lungo percorso,  non voleva essere, come sottolineato da qualcuno, una presa di distanze dal Psc, ma sono il doveroso riconoscimento dell’altrui lavoro. Immaginiamo cosa sarebbe successo se, con un atto di arroganza, ci fossimo presi tutti i meriti, cancellando, con un colpo di spugna, quindici anni di attività. In conclusione si vuole precisare, a vantaggio di quanti non sono propriamente padroni della materia, che il Psc, per come concepito dalla LR 19/2002 e smi, è uno strumento urbanistico radicalmente diverso rispetto vecchi Prg e Pdf che, proponendo un rigido modello programmatico e strutturale di uso del suolo e  lasciando ai Piani Operativi solo la definizione degli interventi da realizzare nelle varie “Zone” del territorio, potevano essere definiti Statici ed infatti prevedendo nella generale definizione degli assetti del territorio la possibilità che in uno stesso “Ambito Territoriale Unitario” possano convivere diverse destinazioni d’uso e lasciando al Pot (Piano Operativo Temporale) gli aspetti riguardante le strategie di concertata attuazione, assume il connotato di piano “Dinamico”.

Stabilimento della Meridionale Petroli srl. “Su tale pratica, vista la corposità degli atti emessi, debbo procedere – ricorda Scalamogna – alla sua sintetizzazione.Tutto ha inizio con l’emissione del decreto prefettizio prot. n. 006234 del 08.02.2018, con il quale è stato approvato il “Piano di Emergenza Esterna” relativo allo stabilimento della Meridionale Petroli srl, sito  in via A. Vespucci n. 65 della frazione Marina di Vibo Valentia.

I depositi petroliferi fronte spiaggia a Vibo Marina

Stante le estese curve di danno rappresentate in tale Piano, l’allora sindaco, dott. Elio Costa, iniziava una pressante e meritoria azione, non concretizzatasi, come sostenuto da alcuni, nell’emissione di una ordinanza, che poi è stata ripresa, con lo stesso vigore, dall’attuale amministrazione comunale che, a mezzo di una serie di tavoli tecnici prefettizi, il primo dei quali, su richiesta prot. n. 29600 del 24.06.2019 a firma del sindaco, Maria Limardo, è stato tenuto in data 25.07.2019, ha indotto la Meridionale Petroli srl alla realizzazione di tutta una serie di interventi, strutturali e strumentali che, per come prospettato nell’ultimo “Documento di Valutazione Incidenti Rilevanti” del dicembre 2019, immediatamente trasmesso, ai fini del superiore parere, al Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco (Ctr) con nota prot. n. 1859 del 14.01.2020, avrebbero fatto rientrare le curve di danni all’interno dello stabilimento. Se il Ctr, nell’ormai prossima riunione del 05.08.2020, dovesse valutare positivamente lo studio, per come integrato, in data 17.06.2020, con i documenti richiesti, dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, con nota prot. n. 2866 del 30.04.2020, potrebbe essere annullata la prescrizione formulata dallo stesso Ctr in data 18.06.2019 riguardo il territorio circostante allo Stabilimento della Meridionale Petroli. In tale ipotesi, salvo che non emerga la necessità di ottenere ulteriori integrazioni, l’area di via A. Vespucci potrà essere dichiarata, fin da subito, compatibile ad accogliere sia l’attività industriale, quanto quelle turistico-ricettive e di affollamento, fatto salvo, comunque, l’adempimento formale di richiedere ed ottenere l’aggiornamento del Piano di Emergenza Esterna approvato con il Decreto prefettizio del 08.02.2018”.

Ex deposito della Basalti Energia srl. A seguito delle diverse Riunioni della Conferenza dei Servizi per l’Analisi di Rischio, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, dell’ex deposito costiero della ditta “Basalti Energia S.r.l.”, sito su area prospicente e confinante l’arenile della frazione Marina del Comune di Vibo Valentia, durante le quali ci siamo battuti, congiuntamente agli altri soggetti istituzionali, per ottenere che i risultati dell’indagine di caratterizzazione del terreno fossero parametrati ai coefficienti più proibitivi, onde consentire che dopo il necessario intervento di bonifica o di ripristino ambientale, l’area possa essere liberamente utilizzata per gli usi tipici delle località marine, e non solo per quelli possibili nelle aree industriali, a seguito delle osservazioni formulate dall’Arpacal con nota prot. n. 21118 del 23.06.2020, e degli elaborati di riscontro, trasmessi dalla “Basalti Energia S.r.l.” con nota prot. n. 165U del 24.07.2020, nella Conferenza dei Servizi tenuta in data 28.07.2020, presso la sede comunale, si è arrivati alla sostanziale definizione dei pareri. L’ulteriore Conferenza dei Servizi è fissata per il giorno 07.08.2020. Conclusa la fase della caratterizzazione si passerà a quella della redazione del progetto e poi a quella di esecuzione dei necessari lavori”.

Riclassificazione della pericolosità idraulica della frazione Marina di Vibo Valentia. “Avendo verificato che il “Piano di Gestione del Rischio di Alluvione (PGRA)”, pubblicato sulla G.U. – Serie Generale – n. 28 del 03.02.2017, riportava una perimetrazione molto estesa della fascia di alta pericolosità idraulica (P3), a seguito delle interlocuzioni avviate, fin dal 12.07.2019, con l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, è emerso – ricorda l’assessore all’Urbanistica – che gli studi originariamente inoltrati, all’Autorità di Bacino Regionale, nella procedura di aggiornamento del PAI 2016, poi non approvato, non potevano essere positivamente utilizzati ai fini dell’aggiornamento del “PGRA” e che, quindi, necessitava che il Comune si facesse carico di far redigere un unico studio dell’intera frazione Marina di Vibo Valentia che tenesse conto dei già realizzati interventi di ripristino dell’officiosità idraulica, del rischio idraulico e del rischio di erosione costiera. A seguito dell’incarico affidato all’ing. Franca Comito, che ha coordinato l’attività di studio con i tecnici dell’Autorità di Bacino Distrettuale, a mezzo di diversi incontri presso la cittadella regionale e videoconferenze, cui ha partecipato anche il sottoscritto, in data 14.07.2020, con nota prot. n. 30538, si è proceduto ad inoltrare la definitiva proposta di perimetrazione delle Classi di Rischio Idraulico, ai fini di ottenere la sua positiva valutazione. Per come comunicato dall’ing. Raffaele Velardo dell’Autorità di Bacino Distrettuale, la pratica  verrà istruita nel più breve tempo possibile”.

Officiosità idraulica dei corsi d’acqua. Sempre nell’ottica di creare le condizioni più ottimali possibili per la pianificazione territoriale, si è voluto affrontare la problematica riguardante gli interventi di ripristino dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua posti in essere a seguito dell’evento alluvionale del 03.07.2006. Dai diversi incontri avuti con i funzionari del Comune, della Provincia e della Protezione Civile Regionale e della Regione Calabria, è emerso, in particolare, che i quattro interventi, di competenza Provinciale, riguardanti i torrenti Cutura-La Badessa, Galera-Antonucci, Sant’Anna e Calzone-Rio Bravo, risultavano non terminati per la mancata esecuzione dei lavori di adeguamento dei quattro sottopassi ferroviari. Su insistenza del sottoscritto, è stato istituito un importante tavolo regionale che, a seguito di diversi incontri, aveva portato all’impegno, da parte  della Rete Ferroviaria Italiana (RFI), dell’interruzione continuativa della circolazione ferroviaria per complessivi 60 giorni a far data dal 07.09.2020. Gli ultimi incontri, tenuti, in Comune, nelle date del 03.07.2020 e del 14.07.2020 e, in Provincia, il 21.07.2020, hanno reso evidente, con rammarico di tutti gli altri Enti invitati, a cominciare dal Comune, che la Provincia di Vibo Valentia, soggetto attuatore degli interventi, per problemi organizzativi di vario genere, non sarebbe stata pronta per tale data. I rappresentanti della Rete Ferroviaria Italiana (RFI), sempre presenti alle riunioni, hanno precisato che, ai fini della loro organizzazione, è necessario che gli venga comunicato, con largo anticipo, il nuovo periodo di chiusura della tratta ferroviaria. Nel chiarire che l’impegno del completamento dei detti interventi è della Provincia e che lo stesso è stato assunto direttamente dal Presidente di tale Ente, giova sottolineare che l’attuale pericolosità idraulica di Vibo Marina, come ovvio, verrà ad essere sempre più mitigata man mano che verranno realizzati i diversi programmati interventi di officiosità idraulica dei corsi d’acqua”.

Quartiere Pennello. La delicata e complicata problematica del Pennello, la cui delega è stata trattenuta dal Sindaco, ha richiesto, fin da subito, con largo anticipo rispetto alla data del 11.03.2020, nella quale, con contratto rep. n. 209, è stato concretizzato l’affidamento, ad un gruppo di professionisti esterni, dell’incarico di redazione del “Programma di recupero degli insediamenti abusivi e di rigenerazione e riqualificazione urbana del Quartiere Pennello di Vibo Valentia Marina”, una particolare, quasi giornaliera, attenzione. Su impulso del sindaco, infatti, è stato convocato, più volte, un apposito Tavolo Tecnico, che ha fatto emergere la necessità:

•       di ricostruire il quadro conoscitivo dei soggetti privati che, aderendo all’avviso pubblico approvato con Deliberazione di GC n. 212 del 08.08.2011, hanno contribuito economicamente all’acquisto del compendio Pennello, e, anche, degli altri occupanti che, pur non avendo aderito all’avviso pubblico, dovessero manifestare tale interesse;

•       di verificare che non vi siano giudizi pendenti con occupanti che, non avendo aderito all’avviso pubblico del 09.08.2011, non hanno accettato la definizione transattiva della lite,in quanto, in tale ipotesi, il Comune deve subentrare nei giudizi all’Agenzia del Demanio e al Ministero dell’Economia e delle Finanze, lasciando questi ultimi indenni dagli effetti pregiudizievoli che dovessero derivare dall’esito degli stessi;

•       di acquisire, nel caso all’interno del compendio Pennello non vi siano aree sufficienti al recupero degli standard di quartiere, delle aree che, poste nelle immediate vicinanze, possano essere destinate allo scopo nel predisponendo Piano di Recupero, utilizzando, a tale fine, le entrate derivanti dalle successive cessioni di terreni del compendio o anche dal saldo dell’importo ancora dovuto dagli aderenti al detto avviso pubblico del 2011, al netto delle spese sostenute;

•       di individuare i lotti per i quali, dovendo essere utilizzati a standard di quartiere, stante, tra l’altro, l’obbligo, previsto dalla legge n. 81/1973, di destinare a verde pubblico una superficie non inferiore ad un quinto di quella complessiva del compendio, indicati come aree pericolose o ricadenti in aree soggette a vincoli inibitori, vi è l’impossibilità di procedere al rilascio della sanatoria edilizia dei manufatti realizzati;

•       di formalizzare, per i lotti che sono stati oggetto dell’Atto di Compravendita repertorio n.  29979  e raccolta n. 11632 rogato, dal notaio Giampiero Monteleone, in data 29.05.2012, riguardante l’acquisto del solo terreno del compendio Pennello dall’Agenzia del Demanio, e che non ricadono in una delle ipotesi di cui al punto precedente, il riconoscimento, a mezzo di un atto di compravendita, della proprietà del terreno, producendo, conseguentemente, la riunione con la proprietà superficiaria (connessa a un diritto di superficie senza termine di durata costituitosi per legge), già riconosciuta ai privati che, sui lotti stessi, hanno realizzato, a propria cura e spesa, delle costruzioni e dei manufatti edilizi.

Insomma, a prescindere dalle risposte dipendenti dalla redazione del Piano di Recupero, che si ricorda dovrà interessare l’intero Ambito Territoriale Unitario che nella cartografia del PSC è stato individuato come 1.4.0 (ATU prevalentemente orientato al recupero della città costruita illegalmente) e seguire le regole dettate dall’art. 54 del Regolamento Edilizio dello stesso PSC, si sono, di fatto, già svolte le seguenti, compresse, attività:

•       Censimento dei soggetti aderenti all’avviso pubblico 2011;

•       Verifica dei pagamenti effettuati;

•       Individuazione cartografica e catastale, sui lotti, dei fabbricati cui si riferiscono le adesioni;

•       Abbinamento dei diritti di superficie, già riconosciuti nella legge n. 81/1973 e nell’atto di acquisto terreno rogato dal notaio G. Monteleone, ai diversi soggetti che, avendo aderito all’avviso pubblico 2011, salvo i detti impedimenti, che emergeranno dal piano di recupero, hanno acquisito il diritto di avere trasferita la proprietà del lotto, o di una sua quota parte, se l’immobile e’ multifamiliare;

•       Verifica dei fabbricati per i quali è pendente una domanda di condono edilizio;

•       verifica ulteriori richieste di trasferimento della proprietà del terreni da parti degli occupanti che non avevano aderito all’avviso pubblico 2011.

Inoltre, siccome nella proposta di perimetrazione delle Classi di Rischio Idraulico inoltrata, all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, in data 14.07.2020, al momento, per il Pennello, non è emerso alcuna mitigazione della pericolosità idraulica, non appena si avranno a disposizione i progetti definitivi riguardanti i dieci intervento l’officiosità idraulica dei diversi corsi d’acqua, per la redazione dei quali risultano già affidati, o in via di affidamento, i relativi incarichi professionali,tenendo conto, anche, dell’ampliamento dei sottopassi ferroviari dei torrenti Cutura-La Badessa, Galera-Antonucci, Sant’Anna e Calzone-Rio Bravo, che la Provincia dovrebbe realizzare a breve, si è concordata, avendola valutata di estrema importanza ai fini della pianificazione, la redazione di una bozza di studio che, tenendo conto degli interventi realizzati o, anche, solo progettati, ci consentirà di conoscere la proiezione futura della mitigazione del Rischio Idraulico nel Quartiere Pennello. Il prossimo incontro con il “Comitato Pennello” è fissato per le ore 18:00 di mercoledì 05.08.2020”.

Piano comunale di Spiaggia. “Una prima versione del Piano Comunale di Spiaggia, all’epoca redatto dal Settore Urbanistica, con il supporto dell’arch. Cristina De Panfilis, quale supporto esterno, è stato adottato con deliberazione di CC n° 83 del 05.12.2014. Dopo la conferenza dei servizi indetta per l’acquisizione dei pareri necessari alla sua approvazione, stante le diverse integrazioni richieste dai soggetti istituzionali invitati, il procedimento è rimasto, praticamente, fermo per circa quattro anni. A seguito dell’audizione avuta, presso il Dipartimento Urbanistica della Regione Calabria, in data 15.11.2018, su impulso del precedente assessore all’Urbanistica, Katia Franzè, onde riprendere le attività necessarie alla richiesta revisione del Piano Spiaggia, con Determinazione del Settore 4 n° 1310 del 13.12.2018, è stato conferito l’incarico professionale per il “Rilievo topografico della linea di costa con restituzione cartografica e digitale”, con Determinazione del Settore 4 n° 492 del 03.04.2020, si è proceduto ad affidare l’incarico di Progettista del Piano Spiaggia all’arch. Cristina De Panfilis, con Determinazione del Settore 4 n° 523 del 08.04.2018, si è proceduto ad impegnare l’importo necessario all’acquisto, dalla Compagnia Generale Riprese Aeree di Parma, delle ortofoto aggiornate di tutto il territorio comunale, con Determinazione del Settore 4 n° 593 del 02.05.2019, è stato conferito l’incarico professionale per la “Verifica delle aree di ripascimento-erosione della linea di costa”. Nel giro di poco tempo, in una situazione non certo ottimale, viste le note carenze di personale, sono state poste di essere tutta una serie attività che hanno portato il progettista – spiega l’assessore Scalamogna – a completare la rielaborazione, nei termini richiesti dalla Regione, del Piano Comunale di Spiaggia (PSC), che è stato acquisito al comune con il prot. n. 25814 del 17.06.2020, completo del “Rapporto preliminare di Verifica di Assoggettabilità a V.A.S.”, espressamente richiesto, dal  Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria, con notaprot. n° 0299929/SIAR del 29.08.2019.

Inoltre, con nota prot. n. 22308 del 26.03.2020, essendo necessaria ai fini dell’approvazione del PCS, è stata richiesta, al Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, Servizio Usi Civici, della Regione Calabria, la Ricognizione e il Riordino dei terreni gravati da tale vincolo, per cui si è in attesa della designazione del Perito Demaniale da incaricare allo scopo. Nel periodo necessario ad ottenere lo studio sui terreni gravati da Usi Civici, per come concordato con il vicesindaco, si procederà ad avviare degli incontri con sindacati, imprenditori, Cittadinanza Attiva, ecc., al fine di ottenere dei contributi utili alla sua eventuale rivisitazione, prima di procedere alla sua adozione e all’indizione della conferenza dei servizi per l’acquisizione dei diversi pareri dagli enti interessati.

Potrei andare avanti – conclude l’assessore – con la trattazione di tutta una serie di altre attività poste in essere sul territorio e, in particolare, su Vibo Marina, a partire dai Contratti istituzionali di Sviluppo (CIS), ma ritengo che, senza necessità di ulteriori specificazioni, quanto sopra riportato sia più che sufficiente a dimostrare l’infondatezza delle argomentazioni prodotte dai tre soggetti sopra richiamati e a dare un’informazione corretta ai cittadini”.

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