Vibo, il Consiglio approva dopo 16 anni il Piano strutturale comunale
Opposizione contraria e maggioranza compatta: lo strumento urbanistico passa, alla presenza dell’architetto Karrer che ne è stato il redattore. Bocciati gli emendamenti dei 5 Stelle
A 16 anni dal conferimento dell’incarico il consiglio comunale di Vibo Valentia ha approvato il Piano strutturale comunale. Uno dei cavalli di battaglia di ogni amministrazione da 15 anni a questa parte, è andato in porto oggi, quando il civico consesso è stato convocato per discutere e approvare l’unico punto all’ordine del giorno. Nell’occasione, è stato chiamato a relazionare anche l’architetto Francesco Karrer, che insieme alla collega Francesca Moraci è stato il redattore del Psc che oggi, dopo anni di vari step, adozioni, osservazioni, è stato approvato.
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La differenza sostanziale tra il Psc e il vecchio Piano regolatore generale l’hanno illustrata sia il sindaco Maria Limardo, che l’assessore Pasquale Scalamogna. Una differenza che si sostanzia nell’indicazione, contenuta nel Psc, sugli indirizzi per la futura gestione del territorio, e non, come accadeva col Prg, sulla mera edificabilità del territorio. Il primo cittadino ha parlato del lavoro fatto dall’insediamento ad oggi, in cui l’amministrazione si è concentrata, in particolare, su due aspetti: lo studio per comprendere il rischio in via Vespucci a Vibo Marina davanti agli stabilimenti della Meridionale Petroli; e lo studio compiuto di concerto con l’Autorità di bacino dell’Appennino Meridionale per rimuovere i vincoli di totale inedificabilità nelle zone considerate ad alto rischio idrogeologico, come le frazioni marine.
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In entrambi i casi, sia la Limardo che Scalamogna si sono detti certi del buon esito degli studi e quindi della certificazione della mancanza di rischi in via Vespucci e della graduale rimozione dei vincoli di inedificabilità nelle frazioni marine. Il sindaco ha poi “strigliato” la Provincia in merito ai lavori di messa in sicurezza dei fossi che passano sotto attraversamenti ferroviari: «Su questioni che non ci competono tecnicamente, ma che ci riguardano come Comune perché incidono sulla vita dei nostri concittadini, noi ci siamo interessati ugualmente. La Provincia non è in grado di mandare avanti i lavori, e questo è inaccettabile. Quei ritardi sono intollerabili».
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Tornando al Psc, il primo cittadino ha spiegato che «l’attività qualificante di questa amministrazione sarà la realizzazione di un bando per selezionare le migliori proposte di pianificazione, per prevedere la pianificazione attiva dei cittadini, per creare laboratori urbani e territoriali con università e professionisti, perché il futuro della nostra città dovranno scriverlo i vibonesi».
Scalamogna ha ripercorso le tappe travagliate dell’iter che ha condotto all’approvazione odierna, ricordando e ringraziando tutti gli assessori e i dirigenti che si sono succeduti e l’attuale Rup Lorena Callisti. L’assessore all’Urbanistica ha poi rimarcato che toccherà al Piano operativo temporale e ai Pau «entrare nel concreto per stabilire cosa e come realizzarlo», e che il tutto verrà fatto «in modo concertato».
L’architetto Karrer ha rispedito al mittente le accuse che tacciano il Psc di essere già «vecchio»: «Non ha senso dire che è vecchio, perché l’assetto urbanistico della città è rimasto pressoché invariato». Il redattore ha poi ripercorso la disciplina urbanistica dei nuovi Psc, che in realtà «non hanno semplificato come ci si proponeva», ritenendo che lo strumento adottato ed oggi approvato dal Comune di Vibo «disciplina tutte le frazioni e dà un assetto complessivo del territorio». Proiettando alcune slide, sono state illustrate per grandi linee la città esistente e i margini di «ulteriore completamento, quelli di futura espansione, ma che saranno poi regolamentati in modo dettagliato con il Pot». Su Vibo Marina è stata «posta molta attenzione al problema del Pennello, indicando dove possibile la localizzazione degli insediamenti industriali». L’architetto ha concluso invitando a «non considerare questa tappa come tappa finale: è solo l’inizio, anche perché la legge prevede che tutto quello che attueremo venga costantemente monitorato perché va aggiornato costantemente il quadro conoscitivo».
Sono seguiti poi gli interventi dei consiglieri, con Nino Roschetti, Agostino Naso e Nico Console che hanno annunciato – ovviamente – il voto positivo dei loro gruppi, Città futura e Forza Italia; ed ancora Loredana Pilegi, e soprattutto l’intervento di Domenico Santoro (Movimento 5 Stelle), strenuo contestatore di questo Psc, che non offrirebbe prospettive di sviluppo chiare, che prevedrebbe eccessivo consumo di suolo, e di Stefano Luciano. Tutti e tre gli emendamenti presentati sono stati bocciati. Alla fine il Piano strutturale comunale è stato approvato con i voti della maggioranza e di Petro Comito, la Pilegi astenuta e Pd e M5S contrari.