martedì,Dicembre 24 2024

Vivere da disabili a Vibo: le richieste di associazioni e famiglie alle istituzioni

Evidenziati «l’isolamento e l’emarginazione in cui vivono i diversamente abili» e denunciate le «inadempienze che richiedono interventi urgenti»

Vivere da disabili a Vibo: le richieste di associazioni e famiglie alle istituzioni

Ripresa a regime dell’assistenza domiciliare integrata e delle visite specialistiche; revisione sistema prenotazioni e pagamento ticket; riduzione dei tempi d’attesa per le prestazioni specialistiche; incremento delle risorse finanziarie e umane per l’Asp di Vibo; allocazione dignitosa della sala d’attesa della farmacia territoriale e attivazione delle consegne domiciliari; accelerazione delle procedure di costruzione del nuovo ospedale. Sono queste le richieste che le associazioni Uici, Ens, Anmic, Anmil e Unitalsi di Vibo Valentia rivolgono alle istituzioni territoriali in un’accorata richiesta al prefetto, al presidente della Provincia, al sindaco della città capoluogo e al presidente del Consiglio, al presidente della commissione Politiche sociali, all’assessore comunale al ramo e alle forza sindacali.

L’intento, dopo un incontro che si è svolto nella sede dell’Uici di Vibo, è quello di richiamare ancora una volta l’attenzione su «situazioni che danneggiano in particolare i disabili, soggetti ancora più a rischio di isolamento. Nel corso del dibattito – si spiega – è tata sottolineata la necessità di rompere con la logica di soluzioni di comodo per vicende personali e rivendicare con forza il diritto di cittadinanza, con servizi dignitosi soprattutto in tema di politiche sociosanitarie, richiamando istituzioni, forze sociali e associazioni ad assumersi le proprie responsabilità ed esercitare il ruolo cui sono preposti. Pur sapendo di vivere un periodo delicato e complesso quale è quello del Coronavirus – si aggiunge -, si denuncia l’isolamento e l’emarginazione dei disabili, i ritardi e le inadempienze che richiedono interventi urgenti per dare risposte ai cittadini della provincia». In conclusione «le associazioni restano, ancora una volta, in attesa di iniziative rapide e risolutive dei problemi, rinnovando la disponibilità ad eventuali incontri per ulteriori approfondimenti e suggerimenti».

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