Rifiuti, mezzi vibonesi respinti ad Alli: risale la tensione tra gli Ato
Nuovo capitolo dell’aspra contesa tra Catanzaro e Vibo e nuove denunce all’orizzonte. A nulla sembra essere valsa la mediazione dell’assessore De Caprio
Punto e a capo. Nulla di nuovo sul fronte dei rifiuti. Nonostante le proteste, la rassicurazioni e gli impegni assunti in prima persona dall’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio di fronte ai sindaci dell’Ato n. 4, i camion che partono dal Vibonese alla volta della discarica catanzarese di Alli tornato indietro inesorabilmente… pieni. Risale dunque la tensione tra i primi cittadini che si sentono a dir poco beffati dovendo constatare come siano andati a vuoto tutti i tentativi (bonari e meno) di venire a capo della questione.
Con il risultato che tonnellate di rifiuti restano per strada o sui mezzi, con tutte le conseguenze del caso nei primi giorni di quest’estate che si presenta già rovente. Una situazione che, anche a dispetto dei toni distesi e della ventilata “solidarietà istituzionale” tra comunità d’ambito, ha sullo sfondo proprio l’aspro confronto tra l’Ato di Catanzaro e quello di Vibo, quindi tra i rispettivi presidenti Sergio Abramo e Maria Limardo che negli ultimi giorni – tra denunce e accuse al vetriolo – non si sono risparmiati colpi bassi. Una contesa che, sul piano politico, si gioca tutta nel campo di Forza Italia, partito di maggioranza anche alla Regione la cui mediazione si è fin qui rivelata, di fatto, inconsistente. E la comune appartenenza, a quanto pare, non eviterà neppure nuove azioni legali da parte dell’Ato di Vibo il cui presidente, alla luce degli ultimi “respingimenti”, sembra intenzionato a presentare nuovi esposti con il placet dei colleghi sindaci.