Collaudo definitivo per la diga sull’Alaco
L’opera ricadente nel territorio comunale di Brognaturo è stata completata nel 2002 da parte della Regione Calabria utilizzando fondi Ue
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche, ha comunicato alla Regione Calabria e al concessionario Sorical l’avvenuto collaudo definito della diga dell’Alaco, una tra le principali infrastrutture idrauliche della Calabria, la cui realizzazione venne programmata – nell’ambito del progetto speciale PS 26 – già dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso dalla allora Cassa per il Mezzogiorno allo scopo di assicurare l’approvvigionamento idropotabile di una vastissima area della Calabria centro-meridionale ed in particolare della massima parte del territorio della provincia di Vibo Valenzia.
Il completamento della diga avvenne nel 2002 da parte della Regione Calabria, utilizzando anche Fondi dell’Unione Europea e la messa in esercizio nel 2003.
Con la successiva presa in carico del progetto da parte della So.Ri.Cal. S.p.a nel luglio del 2005 sono stati avviati i lavori di ammodernamento e potenziamento dell’impianto di potabilizzazione oltre ad altri lavori di miglioramento del sistema di adduzione – tutti sempre definiti come interventi prioritari dalla Regione Calabria nei propri atti di programmazione infrastrutturale ed intrapresi dalla So.Ri.Cal. S.p.A nell’ambito del proprio programma degli investimenti approvato dalla Regione Calabria – si è finalmente fatto in modo che una delle più rilevanti infrastrutture idrauliche della Calabria, fino ad allora soltanto un’opera “incompiuta”, raggiungesse il suo assetto funzionale per il quale fu progettata e realizzata.
L’impianto di potabilizzazione al servizio della Diga dell’Alaco è tra i più moderni e controllati d’Italia. Da alcuni anni l’acqua della Diga dell’Alaco è controllata da cinque organismi di versi: il Cnr di Verbania, le Asp di Catanzaro e Vibo attraverso i laboratori dell’Arpacal, dai laboratori dell’Acquedotto Pugliese in base ad una convenzione stipulata con la Sorical, dai laboratori di analisi della Sorical e da una società esterna. I campionamenti vengono fatti in contraddittorio per fugare ogni dubbio sulla correttezza delle procedure applicate.
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