Addio a Salvatore Caserta, prof dall’animo nobile. Il ricordo dei colleghi
Il docente di informatica dell’Istituto tecnico industriale stroncato da un male improvviso sabato scorso.
Un’altra giovane vita stroncata all’improvviso da un male implacabile. Un altro apprezzato e rispettato professionista che lascia un vuoto incolmabile e un immenso dolore in quanti l’hanno conosciuto. Salvatore Caserta, 40 anni di Zungri, era un docente di informatica in servizio presso l’Istituto tecnico industriale del capoluogo. Colpito da un’emorragia cerebrale mercoledì scorso, il suo cuore ha smesso di battere sabato mattina all’alba.
La sua improvvisa dipartita ha scosso profondamente l’animo di colleghi, studenti e dell’intera scuola che, appresa la notizia, ha visto paralizzarsi ogni attività. I suoi colleghi ne hanno tracciato un commosso ricordo, letto in chiesa in occasione delle esequie svoltesi domenica a Zungri, e hanno chiesto a ilvibonese.it di pubblicarlo.
Di seguito il testo integrale:
Caro Salvatore, chi ha avuto il piacere di conoscerti, dinanzi a un evento così tragico, quanto imprevisto e imprevedibile, non può che rimanere esterrefatto. La notizia della tua morte ha avuto per la scuola un effetto così devastante da sortire una vera paralisi di tutte le attività giornaliere programmate. E allo sgomento dell’intero personale scolastico si è aggiunto quello dei ragazzi delle varie classi, sia tuoi alunni che non, perché in questi anni che hai dedicato al nostro Istituto, ti sei fatto conoscere da tutti, per la competenza, la signorilità e la disponibilità che hanno sempre contraddistinto ogni tuo intervento all’interno del gruppo.
Non parlare di destino incomprensibile, credici, in un’occasione del genere, ci riesce davvero difficile e ancor di più l’amarezza deriva dalla circostanza che un programmatore così apprezzato come te non ha avuto la possibilità di programmare il tempo e la durata della propria esistenza. Vederti uscire così improvvisamente dalla vita ci ha ingiustamente privati della possibilità di dirti tante altre cose che avresti sicuramente meritato di ascoltare da noi, ma sai, così presi dal ritmo e dalle incombenze quotidiane, si pensa sempre alcune cose di poterle fare in futuro, ma in questo caso la nostra intenzione non potremo realizzarla.
Ciascuno di noi, con la tua dipartita, ha perso non soltanto un collega, un docente ma anche un vero affidabile amico, che in ogni occasione è sempre stato pronto, con il suo proverbiale e notorio sorriso, ad accondiscendere alle tante richieste risolutorie di carattere tecnologico provenienti dalla utenza scolastica, il tutto senza mai far trasparire il benché minimo segno di stanchezza, neanche al termine della giornata lavorativa e utilizzando nella immediatezza della richiesta di cortesia quella famosa tua espressione “non c’è problema!”, persino di fronte a quesiti che sapevi bene che avrebbero comportato, per la relativa soluzione, tempi e impegno consistenti.
Ci piace ricordarti anche quando la mattina facevi ingresso nell’aula docenti, ove, ivi giunto, specie quando notavi qualche volto triste, avevi sempre pronta qualche considerazione o battuta, con cui riuscivi a mutare subito in positivo il clima. Ciò prova e rende evidente la tua impareggiabile capacità di leggere in senso ottimistico la vita e di anteporre alle sofferenze inevitabili con le quali si combatte una visione incoraggiante e generatrice di energia.
Eppure, di difficoltà personali ne avevi di recente dovuto affrontare: una per tutte la perdita di tuo padre, che sappiamo hai accudito con grande dedizione, non facendogli mai mancare la tua assistenza. E nonostante il tuo animo sia stato così e per l’effetto lacerato, hai avuto la non comune abilità di tenere nascosto il tuo dolore, perfettamente consapevole che da quel momento avresti dovuto rappresentare, per come hai fatto, un punto di riferimento e di sostegno per la tua cara mamma.
Se ci chiedessero di riunire in una breve espressione le tante qualità che ti hanno contraddistinto e fatto apprezzare, ci verrebbe da dire: “era un giovane di animo nobile”, nobiltà intesa nel senso più puro del termine. Siamo certi che anche nell’altra realtà nella quale farai ingresso sarai accolto con la stessa stima e benevolenza di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti, anche se per breve tempo. Quante altre cose vorremmo dire…! Siamo sicuri che in questo momento ognuno di noi abbia un ricordo legato alla tua persona e che tuttavia intenda custodirlo gelosamente.
E adesso ci rivolgiamo ai familiari tutti, in particolare alla mamma Marianna e ai fratelli Fabio e Sabrina: pur consapevoli che l’assenza di Salvatore rappresenti e rappresenterà un vuoto incolmabile, confidiamo che la grande benevolenza riscossa nella sua pur breve ma intensa vita riesca a dare a ciascuno la forza necessaria. Vi sostenga la fede necessaria nel credere che Qualcuno, lassù, sorridente, gli abbia già aperto le sue braccia misericordiose, per accoglierlo nel suo Regno eterno, fatto di altrettanta gioia, pace e serenità.