Visite specialistiche a Vibo, disastri del Covid: 17mila da riprogrammare
Il Partito democratico incalza l’Asp e la Regione: «Bisogna sfruttare le risorse del Decreto Rilancio anche per accorciare i tempi d’attesa»
«È chiaro a tutti: non è possibile andare avanti così». Parola del Partito democratico di Vibo Valentia, che insiste sulla necessità di avviare, in tema di sanità, un percorso in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Decreto Rilancio. Una serie di proposte, annunciate giorni fa in un incontro pubblico e recapitate al commissario dell’Asp Giuseppe Giuliano e al presidente della Conferenza dei sindaci Maria Limardo.
Il Pd contro il commissario Asp: «Non può rispondere solo a una parte politica»
«La riattivazione delle prestazioni ordinarie erogate dal sistema sanitario, precedentemente sospese a causa dell’emergenza da Covid 19, ha fatto emergere in poche settimane – afferma il segretario di federazione Enzo Insardà – la situazione d’affanno in cui si trovano pazienti e operatori. Sul nostro territorio si ha a che fare con oltre 17mila visite in riprogrammazione, l’ennesima dilatazione dei tempi di attesa e la difficoltà nel raggiungere i servizi di prenotazione. Si tratta di circostanze con le quali a farne le spese sono ancora una volta i cittadini, i quali si vedono di fatto negata la possibilità di accedere anche a prestazioni urgenti, in pregiudizio all’universale diritto alla salute.
Sanità, le proposte del Pd consegnate al commissario dell’Asp
Il Governo ha già aumentato le risorse al fondo per il Servizio sanitario nazionale, destinando per la Calabria 3,6 miliardi di euro. E sempre in Legge di bilancio sono stati stanziati 350 milioni di euro appositamente per la riduzione delle liste di attesa. Sono state fatte – cioè – delle scelte il cui senso è quello di garantire e agevolare l’accesso alla sanità pubblica per il cittadino. Si ricordi tra gli altri l’abolizione del superticket per visite specialistiche ed esami di laboratorio.
Un ulteriore elemento di innovazione – aggiunge Insardà – è rappresentato dall’Agenda digitale, la quale ha previsto per il periodo 2014-2020 una strategia nazionale per realizzare un sistema integrato, con l’obiettivo di rimettere al centro l’accesso ai servizi sanitari offerti alla persona, ripensandoli secondo modelli organizzativi efficienti e sostenibili, in grado di migliorare la gestione dei costi e ridurre gli sprechi, supportare le attività socio-sanitarie territoriali, snellire il ciclo prescrittivo, agevolare la diagnostica, sostenere i percorsi di cura. Diciotto Regioni hanno colto l’opportunità, riuscendo ad attivare 14 milioni di fascicoli sanitari elettronici e a digitalizzare oltre 270 milioni di referti. La Regione Calabria è a zero».
Il Partito democratico – prosegue la nota – «ha già sollecitato in questo senso l’Azienda sanitaria provinciale con alcune proposte indirizzare al commissario Giuliano e alla presidente Limardo della Conferenza dei sindaci. Rivolgiamo un appello accorato a tutti coloro i quali hanno ruoli nella dirigenza e nella gestione delle Aziende sanitarie e nella direzione politica e amministrativa regionale, affinché ci si renda conto dell’assoluta esigenza di consentire alle persone di rivolgersi al sistema pubblico, ricercando soluzioni sia in scelte amministrative coerenti sia in termini di disponibilità delle strutture».