Antrace fra Mileto e Spilinga, torna a casa il titolare del mattatoio
Buone notizie anche per l’allevatore, mentre un dipendente della struttura aveva già lasciato l’ospedale di Vibo. L’infezione proveniva da un vitellone
Buone notizie sul fronte delle tre persone che avevano contratto l’antrace da un vitellone proveniente da un allevamento di Monte Poro. Nella giornata di oggi è stato dimesso ed è ritornato a casa, ormai guarito, il titolare del mattatoio Sirio di Mileto che nelle scorse settimane, insieme ad un suo operario, aveva prelevato e trattato l’animale che aveva fatto da vettore al pericoloso batterio. Il dipendente della struttura della cittadina normanna – da circa un secolo attiva con maestria nel settore della macellazione e della lavorazione delle carni – invece, aveva già lasciato il Reparto di malattie infettive dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia due giorni fa, giovedì 4 giugno.
Farà ritorno a casa molto probabilmente lunedì prossimo, infine, l’allevatore dell’azienda situata nel comune di Spilinga, da cui il vitellone malato proveniva. Una storia con un finale positivo, dunque, questa delle tre persone che avevano contratto l’infezione d’antrace. Gli sfortunati protagonisti della vicenda si erano recati nel nosocomio Vibonese lo scorso 25 maggio, dopo aver accusato sintomatologie febbrili e dopo la comparsa di bolle sospette su alcune parti del corpo. Dalle analisi disposte prontamente dai sanitari che li avevano presi in carico nella struttura ospedaliera, era emersa la conferma che l’infezione contratta derivava proprio dal batterio del carbonchio, meglio noto come antrace. Da lì l’avvio della cura personalizzata da parte dei medici e di una serie di misure messe prontamente in campo dal mattatoio miletese – che avevano evitato che la carne infetta dell’animale entrasse in commercio e che avevano portato a un’accurata opera di sanificazione degli ambienti. Per quanto riguarda il Servizio veterinario “Area A” dell’Asp di Vibo Valentia guidato da Francesco Massara, invece, nel giro di poche ore aveva effettuato una radicale operazione di controllo nell’azienda di provenienza del vitellone infetto e nelle altre che operano nel territorio del Poro. Analisi a tappeto su ambienti e animali che aveva permesso di escludere con certezza altri casi di antrace, oltre quello già registratosi in quelle ore. Con le dimissioni e il ritorno a casa delle tre persone affette dal pericoloso batterio, quindi, la vicenda “antrace” giunge ormai ai titoli di coda. Per fortuna, assumendo i toni della storia a lieto fine.