Bandi inclusione sociale a Vibo, la Scrugli: «Situazione sconcertante»
Il consigliere comunale di maggioranza solleva 11 interrogativi e attacca assessore e dirigente: «Bisognava ritirare quegli atti»
Non si placa la polemica sui bandi per l’inclusione sociale pubblicati dal Comune di Vibo Valentia in qualità di capofila del distretto socio-assistenziale. Bandi che, per via di numerosi aspetti “controversi”, hanno dato il via anche ad una aspra polemica politica. Oggi interviene pubblicamente il consigliere comunale Lorenza Scrugli, già assessore alle Politiche sociali, che sull’argomento, dai banchi della stessa maggioranza, ha incalzato nei giorni scorsi sia l’attuale assessore Franca Falduto che la dirigente Adriana Teti.
La Scrugli si rammarica del fatto che sia stata «spostata l’attenzione sugli equilibri politici piuttosto che concentrarsi sui bisogni sociali ed umani degli interessati». «Nello specifico, per le problematiche inerenti due bandi (determine 526 e 527) – dichiara Lorenza Scrugli – permane la grave “esclusiva discrezionalità dell’ufficio di piano che, senza che possano essere avanzate pretese o osservazioni da alcuno, si riserva di tenere a disposizione due o più figure professionali che dovranno garantire la loro presenza presso la sede di Vibo Valentia nei giorni e negli orari di funzionamento dell’ufficio nel rispetto delle linee del progetto”. Tale indicazione – precisa l’esponente del gruppo “Vibo da vivere” – pone in capo all’ufficio di piano il potere di scegliere e disporre a piacimento di due o più figure che invece devono vedersi assegnate le proprie mansioni dal coordinatore; figura, quest’ultima, espressamente prevista nello stesso bando. Tale discrezionalità ha già comportato un utilizzo degli educatori per “tamponare emergenze varie”, per come asserito dall’assessore e dalla dirigente, sottraendoli a coloro che sono già stati riconosciuti come beneficiari dei servizi. Tali situazioni non dovranno più verificarsi in futuro».
Secondo la Scrugli, poi, è «inutile» la modifica apportata al bando secondo cui “i due educatori professionali a disposizione dell’Ufficio di Piano, verranno utilizzati per le attività previste nel progetto Pon inclusione posto in gara e non per attività amministrative”. «Modifica ritenuta rilevante, però – rimarca – sia dagli organi politici che da quelli amministrativi».
Parla poi di «profondo sconcerto» rispetto al bando numero 527 per gli educatori scolastici con il quale si prevede che “gli interventi di assistenza scolastica dovranno essere erogati presso le scuole del distretto” precisando altresì che il servizio avrà inizio “presumibilmente il 1 giugno 2020 con termine il 31 dicembre 2020”. «Tutti i servizi, espressamente indicati nell’articolo 11 – evidenzia la Scrugli -, prevedono la presenza degli operatori a scuola». Da qui gli interrogativi sono molteplici: «Le scuole sono già chiuse al 1 giugno causa Covid-19 ma le lezioni sarebbero terminate comunque il 9 giugno come da calendario scolastico; come si potranno erogare i servizi previsti negli istituti scolastici? Quanti operatori saranno assunti? Quale senso ha la pubblicazione del bando in questo periodo? Si prevede forse di concentrare tutte le ore del progetto dal 15 settembre al 22 dicembre? Meglio coprire 3 mesi scolastici che 7?». Ed ancora: «Dal 1 giugno questi lavoratori risultano già in ferie o in congedo? Saranno presenti al lavoro o faranno già 100 giorni di assenza? Lo stipendio verrà corrisposto? Quali ore di lavoro si comunicheranno all’Inps e nelle buste paga? Come si faranno i rendiconti mensili previsti nel progetto? Come potranno essere firmate le schede dagli utenti? Tanti ulteriori quesiti potrei ancora porre. Ritengo quindi che sarebbe stato opportuno – conclude il consigliere comunale – prevedere questo bando a scuole aperte e per questo ne avevo chiesto il ritiro ma nessuno ha inteso intervenire assumendosi una grave responsabilità politica. Tale considerazione – fa sapere – è stata condivisa con Alfonsino Grillo ideatore del gruppo “Vibo Valentia da vivere”».