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Incendi nel Vibonese, Russo (Confail): «Territorio sempre più esposto a rischi»

L’esponente sindacale denuncia le responsabilità nella cura dei boschi e i rischi connessi alla loro distruzione, esaltando infine l’operato dei Vigili del fuoco

Incendi nel Vibonese, Russo (Confail): «Territorio sempre più esposto a rischi»

«Se ci ricordassimo dell’utilità del bosco faremo più attenzione alla sua salvaguardia e conservazione». Esordisce così il segretario provinciale della Confail Vibo Valentia, Domenico Russo, in una nota con la quale propone all’attenzione la situazione dei giorni scorsi, quando il moltiplicarsi degli incendi ha messo in ginocchio il territorio.

Per quanto riguarda la salvaguardia del bosco il sindacalista sottolinea come esso rappresenti «il polmone verde di un territorio. Le sue funzioni sono molteplici: ha funzioni idrogeologiche, difende i terreni dall’erosione, attenua l’impeto dell’acqua, favorendo un assorbimento da parte della vegetazione e penetra nel sottosuolo per alimentare le sorgenti acquifere».

A queste si aggiunge anche la “funzione economica”, in quanto «il legno, prodotto principale, trova impiego nell’industria del mobile, industria navale edilizia ed altri. Di conseguenza – sottolinea Russo – il prodotto aiuta a crescere economicamente un paese. Svolge inoltre una vera e propria funzione di filtraggio dell’aria, attraverso le chiome degli alberi. E tantissime altre funzione a beneficio dell’uomo e dell’ambiente».

Tutto questo per rimarcare che il «bosco va tutelato, conservato e difeso dagli incendi». Poi le criticità, emerse anche nei giorni scorsi, per sottolineare che nel Vibonese «non sono state attuate tutte quelle misure idonee finalizzate alla prevenzione e all’intervento per domare gli incendi, nonostante il lavoro svolto dai Vigili del fuoco».

Russo ricorda come negli anni addietro «gli operai forestali fossero attrezzati per intervenire tempestivamente in caso di incendi – poi sottolinea che – forse, le squadrette antincendio Aib, dotate di autobotte, quest’anno sono partite in ritardo».

E, ancora, gli «operai idraulico-forestali venivano impegnati nella pulizia del bosco e delle strisce parafuoco che isolavano gli appezzamenti. Oggi gli operai sono stati adibiti alla cura del verde e alla pulizia di strade comunali o provinciali, assorbendo ad un compito, comunque utilissimo, che con la forestazione non ha nulla a che vedere».

Denuncia, il sindacalista, «l’abbandono del bosco, privandolo di quella sorveglianza che nei mesi estivi era indispensabile». Il rappresentante della Confail non manca di evidenziare il fatto che i Comuni «hanno economizzato a danno della collettività – e sottolinea, poi, il fatto che – nonostante gli interventi dei canaider e degli elicotteri, il bosco brucia più di prima».

A questo punto l’appello del sindacato a chi ha competenza in materia, perché «è ora che faccia un mea culpa e programmi interventi per il futuro». Per Domenico Russo, dunque, gli operai forestali «non sono e non debbono essere adibiti alla pulizia nei vari comuni. Va rivalutato il bosco, va sorvegliato e protetto. Questo – la conclusione – per evitare che centinaia di ettari di macchia mediterranea vadano in fumo», non mancando di evidenziare «l’operato, in costante emergenza e con carenza di personale e turni massacranti, dei Vigili del fuoco, un impegno che deve essere lodato e che testimonia grande competenza, professionalità e spirito di sacrificio dei vigili in servizio sul nostro territorio».

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