Carenza idrica, l’allarme della Sorical: «Il Vibonese vicino ai livelli di severa siccità»
La società che gestisce le risorse idriche segnala una diminuzione del 50% della produzione idrica nell’area del Poro e invita i sindaci di nove comuni (tra i quali la città capoluogo) a contrastare duramente utilizzi impropri e a riparare le perdite
«La prolungata assenza di significative precipitazioni sia piovose che nevose che ha caratterizzato la trascorsa stagione invernale-primaverile, con l’estate ormai sopraggiunta, sta rapidamente generando delle condizioni di carattere emergenziale. La situazione dell’intero Paese comincia ad essere critica ed anche il territorio della Regione Calabria, almeno per una parte, sta iniziando a risentire degli effetti di tale crisi».
La Sorical, società che gestisce le risorse idriche regionali della Calabria, lancia l’allarme: la carenza di acqua che si avverte su tutto il territorio regionale sta raggiungendo situazioni al limite. Lo fa sulla scorta delle valutazioni analitiche, «indispensabili per un ragionato esame degli scenari che si profilano per i prossimi mesi», richiesto agli ingegneri di meteoincalabria.it, struttura di alta specializzazione e con delle peculiari e specifiche competenze nell’applicazione dei modelli meteorologici sul territorio della Regione Calabria.
Ed è proprio dal calcolo degli indici pluviometrici (SPI – Standard Precipitation Index) che si evidenzia per la provincia di Vibo Valentia, e in particolare per lo schema acquedottistico “Poro”, la maggiore criticità registrata in regione. Qui, infatti, sulla base dei dati degli ultimi 6 mesi (da dicembre 2016 a maggio 2017) si evidenzia una condizione di siccità moderata ma con un indice -1,49 «ormai prossimo all’ulteriore livello di allarme e di condizioni di severa siccità».
Per questo la Sorical ha messo in guardia i nove comuni maggiormente interessati (Vibo Valentia, Briatico, Cessaniti, Filandari, Ionadi, Rombiolo, San Calogero, San Costantino, Zungri) esponendo nel dettaglio le ragioni della problematica e invitando le amministrazioni ad intervenire sulle criticità del sistema, non ultimo il contrasto agli allacci abusivi e alle perdite della rete idrica.
La carenza idrica nel Vibonese, per Sorical, «è aggravata dal fatto che, a differenza di quanto avviene per altre ampie aree del territorio calabrese, ed in particolare per le città capoluogo che sono servite in prevalenza da grandi invasi di regolazione, buona parte del vasto territorio dei comuni in questione è servita dai gruppi sorgentizi del Poro (Fontana Vecchia, Bandino-Pantanelle, Vasiricò, Vena, Jacopio) alimentati da scaturigini sorgentizie, solo in minima parte integrate da campi pozzi realizzati nelle aree costiere (pozzo Aeroporto, pozzo Mottola, pozzo Vasiricò)».
Manca, per la società delle risorse idriche, «la capacità di accumulo e di regolazione tipicamente offerta dalle dighe e dai relativi grandi invasi. La severa condizione di siccità già in atto, e che verosimilmente andrà ancora più ad acuirsi nei prossimi mesi estivi ed autunnali, va a generare soprattutto ed immediatamente una drastica diminuzione degli apporti sorgentizi cui si sommerà, anche entro breve, una rilevante diminuzione della producibilità delle falde entro cui emergono i tanti campi pozzi ad oggi operativi. Ci si attende una riduzione della produzione complessiva di oltre il 50% rispetto agli stessi periodi delle annate trascorse, idrologicamente molto più favorevoli».
Dall’analisi degli schemi forniti alla Sorical si evince lo scarto tra quello che «in condizioni normali dovremmo erogare e quello che invece, purtroppo, oggi riusciamo ad erogare. È facile vedere che al posto della normale fornitura che si vorrebbe garantire (91 litri/secondo) già oggi non si riesce a sostenere una fornitura complessiva maggiore di 67 l/sec».
Preso atto della situazione, per Sorical è «evidente che ogni costruttivo sforzo non potrà che essere orientate al reperimento di risorse addizionali per mantenere la preesistente situazione di sovra-fornitura necessaria al mantenere un accettabile livello di servizio pur in presenza di elevatissimi livelli di perdite e prelievi abusivi per utilizzi impropri». Tutti i sindaci e le amministrazioni comunali sono a tal proposito invitati a «rivolgere ogni sforzo finalizzato ad una corretta conduzione delle reti di distribuzione idrica interna, contrastando – anche con durezza – i prelievi e gli utilizzi impropri e riparando prontamente ogni perdita si dovesse riscontrare lungo le reti».
Nel dettaglio lo scarto tra la fornitura attualmente erogata e quella da erogare nei comuni interessati: