Anziano annegato e aggressione a scopo di rapina: vittima riconosce responsabile in aula
Per l’omicidio a Pizzo di Giglio Palmo Ciancio si trovano detenuti Dorel Varga e Stela Gyongyi Rezmuves. A Catanzaro la deposizione della persona rapinata a Vibo Marina
Ha riconosciuto il suo aggressore dietro le sbarre Lorenzo Vacatello, di Vibo Marina, comparso oggi dinanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro nel processo che vede imputati Dorel Varga, 39 anni, e Stela Gyongyi Rezmuves, 38 anni, per concorso in due rapine aggravate e omicidio volontario.
Lorenzo Vacatello, vittima secondo l’accusa di una rapina il 18 agosto 2015, chiamato a rendere la propria testimonianza ha indicato ai giudici il suo aggressore in Dorel Varga. Sarebbe stato colpito con un pugno e con reiterati colpi in diverse parti del corpo. La vittima, dopo aver per questo perso conoscenza, è stata quindi rapinata di 50 euro, quattro anelli in oro ed un girocollo munito di due ciondoli del valore complessivo di circa mille euro.
Una testimonianza che aggrava il quadro accusatorio messo in piedi contro Dorel Varga e che l’avvocato Giuseppe Di Renzo (difensore dell’imputato) ha cercato di minare provando a far cadere in contraddizione Lorenzo Vacatello.
Sul banco dei testimoni è poi salita la dottoressa Katiuscia Bisogni, medico legale che ha eseguito l’autopsia sul cadavere del pensionato 79enne di Pizzoni, Giglio Palmo Ciancio, colpito alla nuca con un colpo contundente dai due imputati che gli hanno poi sottratto 800 euro ed il telefono cellulare. Fatti avvenuti a Pizzo Calabro, in località “Stazione”, fra il 5 ed il 6 agosto 2015. La coppia rumena – senza una fissa dimora, ma abitando alternativamente a Rosarno, Nicotera ed altri centri del Vibonese – avrebbe quindi trascinato l’anziano, privo di conoscenza, in mare dove è poi annegato.
Il medico legale ha riferito in aula che la morte di Giglio Palmo Ciancio è avvenuta per annegamento, dopo però essere stato colpito alla testa ed aver riportato un trauma cranico.
La ricostruzione degli investigatori. Il corpo di Palmo Giglio Ciancio è stato ritrovato in acqua alla Marina di Pizzo con il pantalone girato al rovescio ed appesantito da pietre. Un tentativo da parte dei suoi aggressori di simulare un suicidio da parte dell’anziano. Secondo le risultanze investigative, il pensionato dopo alcuni contatti telefonici, ed una colazione consumata in un bar di Pizzoni la mattina del 5 agosto 2015, si sarebbe incontrato con la donna rumena nei pressi dell’ospedale di Vibo Valentia per poi raggiungere insieme Pizzo.
L’acquisizione delle immagini delle telecamere da parte dei carabinieri ha immortalato il passaggio della vittima a bordo della sua motoape in compagnia della donna rumena sia a Vibo che a Pizzo, mentre l’analisi dei tabulati telefonici si è rivelata di fondamentale importanza investigativa in quanto ha permesso di individuare tutti i contatti prodromici all’appuntamento rivelatosi fatale.