Coronavirus e crisi, De Lorenzo: «Gli imprenditori si assumano il rischio d’impresa»
Il presidente di Confcommercio servizi Vibo Valentia sferza la categoria: «Meno dirette Facebook e più carattere. C’è poco da aspettarsi da un Governo fatto di gente che non ha mai lavorato»
«Dopo tante letture sul “Decreto salva Italia” ed un incontro urgente tenuto in Regione con il vicepresidente Nino Spirlì e i dirigenti preposti al settore Commercio sono arrivato a questa conclusione: al di là delle dirette Facebook e delle proprie opinioni urlate per diventare giustizieri da tastiera per un giorno, non si può pretendere chissà che cosa da questo Governo o da un “presidente-marionetta” comandato da “fanta-politici” che purtroppo non hanno mai lavorato».
A parlare in questi termini è Domenico De Lorenzo, imprenditore e presidente provinciale di Confcommercio Servizi Vibo Valentia. De Lorenzo riflette sulla condizione di tanti imprenditori messi letteralmente in ginocchio dall’emergenza coronavirus e dalle pesanti conseguenze di questa sull’economia reale del Paese. Lo fa invitando tutti a ritrovare una sana dose di realismo, ad uscire dalla logica dell’assistenzialismo e a rimboccarsi le maniche. «Bisogna essere più realisti e meno protagonisti – esorta -. Le forze di minoranza hanno presentato emendamenti che non stati presi in considerazione e purtroppo sembra non possa cambiare niente rispetto alle decisioni già prese. Si possono però inviare proposte alle associazioni di categorie come Confcommercio e, soprattutto, pensare meglio, quando torneremo al voto, a chi affidare il nostro futuro, quello dei nostri figli, delle nostre aziende e così via».
Quindi, il ragionamento di De Lorenzo si sposta sul fare impresa e sulle responsabilità che ricadono sugli stessi imprenditori. «Fare l’imprenditore – spiega – è una missione. Farlo nel Sud Italia, come dice Montezemolo, è un atto eroico. In ogni caso comporta il rischio d’impresa e ciascuno di noi è chiamato ad assumerlo su di sé, specie in un momento difficile come questo. Come oggi lo fanno i medici, il personale sanitario, gli addetti alle pulizie nelle strutture sanitarie, le forze dell’ordine che rischiano la vita tutti i giorni, anche l’imprenditore è chiamato a prendersi i suoi rischi e le sue responsabilità sul piano economico. Dobbiamo pensare che almeno i nostri dipendenti sono salvaguardati dalla cassa integrazione in deroga e questa è già qualcosa che deve far stare più tranquilli. Serve però più carattere da parte degli imprenditori, meno piagnistei e meno ricerca di assistenzialismo, più coraggio e proposte. Prima lo si capirà prima di verrà fuori da questa crisi. Concludo – afferma infine De Lorenzo – con la grande frase di un grande uomo che ha sacrificato la sua vita per amore del sua Paese: “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana” (John Fitzgerald Kennedy)».