Marittimi di Pizzo bloccati ai Caraibi, l’Usb: «Basta indifferenza, riportateli a casa»
Dura presa di posizione da parte del sindacato di base che si appella alle autorità per il rientro dell’equipaggio della nave con a bordo contagiati da coronavirus
«Troppo silenzio e indifferenza da parte delle autorità italiane. Nessuno è immune al coronavirus e per questo vogliamo lo stop totale dei lavoratori sempre più a rischio. Chiediamo che i marittimi rientrino con le dovute prescrizioni dei protocolli sanitari come è avvenuto con i nostri concittadini e poter accedere ai sostegni economici a discapito delle lobby e dei poteri forti. Ecco perché non abbiamo firmato, a differenza della Cgil, Cisl e Uil, il Protocollo condiviso».
È quanto afferma in una nota il coordinamento provinciale Usb Vibo Valentia dopo il caso riguardante i tre marittimi napitini bloccati da giorni su una nave da crociera nel Mar dei Caraibi in attesa dell’autorizzazione all’attracco da parte delle autorità locali.
«“Fateci sbarcare” questa è l’accorata richiesta dei 3 marittimi di Pizzo a bordo della Costa Magica nel Mar dei Caraibi – ricorda il sindacato citando l’appello lanciato ieri attraverso il nostro giornale -. Sappiamo che l’equipaggio – prosegue l’Usb -, composto da 970 membri, 130italiani, è al limite. Sono 5 i contagiati e 70 in isolamento. Non possiamo più aspettare, ne tacere. Fate sì che tornino a casa».
Coronavirus, in mare con malati a bordo. L’incubo dei marittimi di Pizzo: «Fateci sbarcare»