Talarico assessore regionale, Martino minaccia di lasciare l’Udc
Esplode il caso nello scudocrociato. Il coordinatore nazionale dei giovani non gradisce la nomina: «Scelta non condivisa con i candidati». E richiama Cesa: «Rispetti gli accordi pre-elettorali». Con lui consiglieri regionali e dirigenti
Si dice «pronto ad autosospendersi dal partito e da ogni carica». Il sindaco di Capistrano e coordinatore nazionale dei giovani Udc Marco Martino, già in corsa per un posto di consigliere regionale nelle ultime consultazioni, commenta a caldo l’ufficialità della nomina ad assessore delle Giunta Santelli del segretario regionale del suo partito Franco Talarico.
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E mostra, per usare un eufemismo, di non aver gradito la scelta. Questa, afferma, «è stata eseguita senza consultazioni della base, quella base che ha portato i consensi per una grande vittoria. Il partito nazionale dovrà ritirare tale scelta facendo prevalere quella dei candidati che hanno riscosso i consensi».
Chiaro, dunque, il monito del giovane amministratore (secondo per voti nella sua lista nella circoscrizione centro) che si sarebbe atteso una maggiore considerazione. Coinvolgimento che sostanzia anche con l’argomento della territorialità. «La scelta di lasciare fuori ancora una volta Vibo e Crotone – spiega – ci fa intendere la considerazione che abbiamo nelle stanze che contano. Questo territorio non si rialzerà mai fin quando saremo rappresentati da politici che hanno a cuore i propri interessi anziché quelli collettivi».
Quindi il richiamo al segretario nazionale Lorenzo Cesa, «come da accordi pre-elettorali dovrà far decidere il partito, i militanti, i simpatizzanti ed in particolar modo i candidati altrimenti, per quanto mi riguarda, fra pochissimi giorni credo la scelta doverosa sarà quella di andare via ed abbandonare definitivamente il partito. Questo partito che ho servito con coerenza sin dall’origine e che ancora oggi ragiona sotto logiche che nulla hanno a che vedere con le ideologie democratiche».
Il documento dei consiglieri regionali e dei dirigenti del partito
I malumori di Martino non sono isolati. Alla sua posizione si aggiunge, infatti, anche quella dei consiglieri regionali eletti in quota Udc, Nicola Paris e Giuseppe Graziano, ed i vertici regionali del partito, Luigi Fedele vice segretario regionale e coordinatore lista Circoscrizione Sud, Ottavio Gaetano Bruni presidente regionale; Flavio Cedolia, coordinatore lista Circoscrizione Nord; Nino Fiorillo, commissario provinciale Udc Cosenza.
«Una scelta che non rispecchia assolutamente quelle che sono state, in queste settimane, le linee suggerite dai due Consiglieri regionali e dalla dirigenza calabrese – scrivono in un documento -. È evidente che si tratta di una decisione calata dall’alto di fronte alla quale non si può rimanere inermi tantomeno silenti e, pertanto, in queste ore si sta valutando la possibilità di lasciare il partito. Fermo restando il rispetto del mandato elettorale a sostegno della coalizione di Centro destra al presidente Santelli. La nostra proposta è questa: nessun assessorato all’Udc con l’opzione per la presidenza del Consiglio regionale».
«È un momento critico per la nostra regione alle prese con l’emergenza Coronavirus e cogliamo l’occasione per complimentarci con la presidente Santelli per il lavoro che sta svolgendo insieme alla task force regionale. Non possiamo, però, accettare supinamente questa decisione – dicono – perché mortifica il lavoro fin qui svolto dalla base del partito con il contributo determinante del movimentismo civico che ha prodotto un risultato elettorale storico alle ultime competizioni regionali. Si tratta di un atto di tracotanza politica che non trova alcuna condivisione con la base dell’Udc tantomeno con i rappresentanti istituzionali eletti. Ci attendiamo, a riguardo, dei chiarimenti da parte del segretario nazionale Lorenzo Cesa sul perché si è voluto a tutti i costi procedere verso la nomina di un assessore senza prima il necessario confronto con il partito e senza aver fatto sintesi delle diverse istanze e proposte che in queste settimane sono arrivate alla Segreteria nazionale. Stante così le cose viene a decadere ogni buon proposito e ogni progetto di rilancio dell’Udc in Calabria».