Callipo contro la “Lega Nord” del volley: «La pallavolo resterà a Vibo»
Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo coach Lorenzo Tubertini, ampio spazio alla querelle sulla capienza dell’impianto: «C’è un “disegno” per evitare le lunghe e onerose trasferte al Sud» ha detto il patron. Dopo Valentini anche Marra riconfermato
La Tonno Callipo Calabria c’è e continuerà a portare il nome di Vibo Valentia nei palazzetti di tutta Italia portando l’Italia nel palazzetto di Vibo Valentia. Ad assicurarlo è direttamente il patron Pippo Callipo. Lo farà anche nella prossima stagione, affidandosi alle cure tecniche di un coach giovane ma con tutte le carte in regola per raccogliere il testimone lasciato da suoi illustri predecessori (il ct azzurro Blengini, al quale lo accomunano molti tratti professionali, su tutti).
Lorenzo Tubertini, 42 anni, già viceallenatore di Modena nella passata stagione, è stato ufficialmente presentato in conferenza stampa alla presenza dello stesso Callipo, del supervisore generale Michele Ferraro, del direttore sportivo Chico Prestinenzi, del responsabile della comunicazione Francesco Iannello, di reparto tecnico e tifoseria.
Al suo primo vero incarico da head coach (quest’anno ha guidato Modena nel dopo Piazza nella parte finale della stagione), Tubertini si è detto «onorato e grato per l’incarico offertogli da una società che – ha rimarcato – si distingue nel panorama nazionale per serietà, correttezza, professionalità. Qui – ha aggiunto – ci sono le condizioni per fare buona pallavolo. Le squadre non si misurano dal loro piazzamento in classifica ma dalla base che le sostiene e, da modenese, posso dire che Vibo non ha nulla da invidiare a realtà più blasonate».
Migliorarsi l’imperativo e l’obiettivo: «il presidente mi ha chiesto un piazzamento migliore dell’ottavo posto ottenuto quest’anno. Non mettiamo limiti, siamo in campo per vincere. Non sarà facile ma con la squadra che allestiremo punteremo sempre a dare il massimo». Si riparte da più di una certezza, tuttavia. Alla riconferma dell’allenatore in seconda, l’argento olimpico Antonio Valentini, va infatti ad aggiungersi quella del libero Davide Marra seguita, nei prossimi giorni, da diversi altri componenti dell’ultimo organico. «Puntiamo ad ottenere il giusto mix di esperienza e talenti emergenti – ha chiarito Tubertini -. Vogliamo gente che sia in campo per vincere il campionato, che non si senta mai paga. Chi verrà a Vibo dovrà avere sfrontatezza e ambizione. Le nostre aspirazioni saranno il motore. Il percorso tecnico la nostra marcia in più».
Tubertini alla Callipo perché «è come noi – ha detto il presidente -. Perché non viene qui con l’aria di un professore, ma ci viene per lavorare. Per crescere con noi e darci soddisfazioni. E chissà che tra tre anni non lo vedremo in nazionale al posto di Blengini».
Arriva poi, attesa, una parola chiara, ferma e motivata sulla querelle della capienza del palazzetto che tiene banco in questi giorni. Polemica, asserisce Callipo, frutto di «strumentalizzazioni e condizionamenti ai quali non si deve prestare il fianco ma si deve anzi reagire con forza uguale e contraria. Qui si vuole tagliare l’Italia in due: da Roma in giù. Nella Lega pallavolo – ha tuonato – c’è una sorta di Lega Nord che vuol mettere alle strette le società del Sud utilizzando il pretesto di norme confuse e inapplicabili, per evitare trasferte lunghe e onerose».
Quindi la ricostruzione delle ultime convulse giornate: tra norme tirate fuori «in modo pretestuoso», fronte comune tra società sprovviste di impianti di 3000 posti (oltre a Vibo, Molfetta, Latina e Sora), appelli alla stessa Lega respinti al mittente, volontà di ricorrere alla Federazione e, se necessario, ad una “mobilitazione popolare” per mantenere la pallavolo al Sud. Quindi la denuncia di Callipo di un disegno “ad escludere” consumatosi con «una riunione di Lega alla presenza dei soli club del nord Italia e del sottosegretario De Vincenti», attuale presidente dell’organismo delle società di Serie A.
«Se la Lega deve essere “Super” – ha aggiunto – lo deve essere in tutto e non solo sui posti a sedere. Si vadano a guardare i pagamenti degli stipendi o come si estorcono le liberatorie e poi ne se riparli. Quel che è certo è la Tonno Callipo rimarrà a Vibo e in questo palazzetto. Non altrove, non a Reggio né al palasport provinciale. Non siamo fuorilegge, non intendiamo subire in silenzio e già abbiamo dato mandato ad un legale per dirimere la questione».
Questione che, ha spiegato il diesse Chico Prestinenzi, «non ha al momento alcun valore effettivo ma ha solo un valore d’indirizzo rispetto al quale ci opporremo sulla base del diritto e senza chiedere alcuna deroga, come del resto abbiamo sempre fatto».
La Tonno Callipo intende restare al PalaValentia quindi. Respinta ogni altra ipotesi come quella di un trasferimento a Reggio: «Non ci vado neppure se viene il sindaco Falcomatà a prendermi in macchina» ha detto Callipo, o quella di utilizzare il palasport provinciale di località “Maiata”, troppo oneroso renderlo agibile (almeno 700mila euro) né tantomeno, per il momento, ampliare il PalaValentia «che non è di nostra proprietà». Se in Lega, la linea delle società che premono sulla norma dei 3000 posti (tutte quelle del Nord ad eccezione di Modena) dovesse prevalere, non resterà che sperare in un intervento della Fipav.