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Coronavirus Calabria, l’esperto: «Il picco il 22 marzo ma ad aprile saremo fuori»

Elaborazione del docente di fisica dell'Unical Vincenzo Carbone: «Se restiamo in casa andremo verso un calo costante dei casi»

Coronavirus Calabria, l’esperto: «Il picco il 22 marzo ma ad aprile saremo fuori»

di Salvatore Bruno

L’elaborazione di Vincenzo Carbone, docente del Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria, si basa sui dati ufficiali quotidianamente forniti dalla Protezione Civile nel bollettino delle ore 18. I grafici qui proposti si riferiscono infatti, ai numeri diffusi nella serata del 14 marzo.

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Come leggere i dati

La simulazione relativa alla diffusione nei prossimi giorni del coronavirus in Calabria propone due diversi risultati. Sono differenti perché nel primo viene proposto un grafico nell’ipotesi in cui vengano rispettate le regole restrittive disposte dal Governo, nel secondo invece, nel quale il numero dei contagi sarebbe più alto, viene descritta l’evoluzione se invece le persone insistono nell’uscire dalle proprie abitazioni. Un terzo grafico invece propone l’andamento della curva degli infetti su scala nazionale.

Stime su numeri reali

«Il modello sviluppato si basa su un processo fisico di interazione fra sottogruppi di popolazioni, e consente di stimare la dinamica dell’epidemia in atto dalla nascita fino alla sua scomparsa – spiega il docente universitario – Essendo un modello fisico, è basato su due parametri che vanno stimati usando i dati reali. Una volta stimati i parametri, avendo oramai a disposizione, purtroppo, abbastanza dati reali, possiamo prevedere cosa potrebbe succedere alla dinamica dell’epidemia in corso».

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Strategie per il futuro

«Possiamo anche costuire delle strategie per il futuro utilizzando il significato fisico dei parametri, che si basano sulle restrizioni messe in atto, cercando di stimare come e se le modalità di contenimento, messe in atto dalle disposizioni nazionali e regionali, vengano rispettate o meno. Il parametro fondamentale è l’interazione fra infetti e non infetti – sottolinea Vincenzo Carbone – Di conseguenza è strategico, per la scomparsa dell’epidemia in tempi accettabili e con un numero di infetti limitato nel punto di massimo, attenersi alle disposizioni ed evitare assolutamente qualsiasi contatto o qualsiasi situazione di rischio».

Altri modelli in preparazione

«Sto lavorando per stimare al meglio le previsioni, che comunque restano previsioni basate su un modello fisico, applicato a un ambito peculiare come l’andamento di una epidemia – aggiunge il docente dell’ateneo di Arcavacata – Le stime sono ovviamente suscettibili di errori che, se dal punto di vista teorico sono accettabili e normali, dal punto di vista sociale possono determinare aspettative o timori forse eccessivi».

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Rispettiamo le regole

«Il modello dipende fortemente dai parametri, e quindi le simulazioni dipendono in modo critico dalle modalità con cui la popolazione rispetta le disposizioni messe in atto – conclude l’accademico – E’ un momento critico, ci stiamo avvicinando al picco di infezioni, per mantenere limitato il numero di infetti, e limitare nel tempo la durata dell’epidemia, bisogna mantenere le disposizioni».

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