Vibo, la fattoria dell’associazione “La goccia” apre le porte ai ragazzi a rischio
Siglato un protocollo d’intesa con l'Ufficio servizio sociale per i minorenni per l’impiego di giovani entrati nel circuito penale e che hanno commesso reati
È stato sottoscritto a Catanzaro, nella sede dell’Ufficio servizio sociale per i minorenni del Centro per la Giustizia minorile, il protocollo operativo d’intesa tra l’Ufficio di servizio sociale per i minorenni (Ussm), rappresentato dal direttore Anna Costanzo, e l’associazione di volontariato “La Goccia” rappresentata dal presidente Michele Napolitano.
«L’iniziativa – si legge in una nota – è finalizzata alla realizzazione di azioni, attraverso specifici progetti educativi, volte a promuovere l’inclusione e la riparazione sociale dei ragazzi minori e giovani adulti entrati nel circuito penale, che hanno commesso comunque reati in età minore. L’associazione, che già da diversi anni collabora, volontariamente e gratuitamente, con l’Ussm, continuerà ad offrire un percorso di accoglienza a questi ragazzi, presso il proprio centro operativo, l’azienda agricola “Junceum” Fattoria didattica e sociale, ubicata in Vibo Valentia».
Un’esperienza che Michele Napolitano ha definito «eccezionale e di grande rilevanza umana e sociale. Abbiamo il dovere civico – ha aggiunto il presidente – di stare accanto a questi giovani che molte volte, non certo per scelte, vivono in contesti familiari e sociali difficili e soprattutto disagiati. Ragazzi che, il più delle volte, hanno tanto bisogno di attenzione, di ascolto ed affetto. Nella nostra fattoria trovano amici sinceri che li aiutano a riscoprire valori e dignità, a riconciliarsi con la comunità per il reato commesso e noi siamo felici ed orgogliosi di portare avanti questo importante progetto di vita»
Sostanzialmente, «la campagna diventa per loro il luogo “libero” senza barriere né pregiudizi, dove imparare anche un’attività, prendendosi cura degli animali della fattoria, coltivando l’orto, collaborando nelle attività di “fattoria didattica”. Un contesto capace di generare, nei ragazzi, un percorso di riflessione sulle azioni commesse e sollecitare, al contempo, maggiore consapevolezza e senso di responsabilità rispetto al futuro. Ecco, quindi, che l’azienda agricola riesce ad assumere anche un ruolo sociale ed offrire – se ben strutturata ed organizzata – servizi socio-educativi oltre che prodotti di grande qualità. In questo nuovo concetto di “fare agricoltura” gli imprenditori, che hanno avviato azioni di agricoltura sociale, stanno facendo un grande lavoro a vantaggio di questi ragazzi ma anche di persone con abilità diverse».