martedì,Novembre 19 2024

Pd Vibo, si apre il nuovo corso targato Francesco Colelli

Il neo coordinatore si presenta alla stampa: «Pronti a ricostruire un centrosinistra distrutto». Sul Comune: «Vanno avanti a slogan, noi proponiamo il taglio dei costi della politica»

Pd Vibo, si apre il nuovo corso targato Francesco Colelli
Pd Vibo, al centro il segretario Enzo Insardà

La promessa è quella di «una svolta» nell’approccio politico ai problemi del partito ed anche a quelli della città. Un approccio fatto di «inclusione» e «proposta», a cominciare dai primi provvedimenti che verranno portati all’attenzione del consiglio comunale. Il «nuovo corso» del Pd di Vibo Valentia è stato tenuto a battesimo questa mattina, quando in via Argentaria il nuovo coordinatore cittadino Francesco Colelli si è presentato alla stampa tratteggiando le linee guida del suo mandato. Lo ha fatto affiancato dal segretario provinciale Enzo Insardà e da alcuni componenti del coordinamento, tra i quali qualche consigliere comunale.

In apertura, uno di loro, Stefano Soriano, si è detto «contento» dell’indicazione di Colelli «perché è una figura con una marcata identità di sinistra che riporta il partito verso una direzione chiara», e che offrirà un «sostegno al gruppo consiliare». Per Stefano Luciano, che a Palazzo Luigi Razza è il capogruppo, si tratta di un processo iniziato mesi fa con una «alleanza elettorale che oggi si trasforma in progetto politico chiaro. Significa – ha rimarcato Luciano – che il lavoro fatto alle amministrative non è stato vano, arrivando oggi a trasformare il quadro politico. Il Pd – ha aggiunto cercando di respingere le critiche – non perde pezzi, anzi si struttura. In questo processo è fisiologico che qualcuno si perda per strada o che non condivida qualcosa, ma si tratta di situazioni marginali».

Per Insardà «il coordinatore avrà la responsabilità di guidare una piattaforma programmatica che conduca ai congressi attraverso l’apertura a tutte le sensibilità». Il primo passo «è un Piano per la città in cui saranno impegnate le forze sociali, imprenditoriali, del commercio, gli ordini professionali, affinché ognuno contribuisca ad apportare possibili soluzioni ai problemi di Vibo Valentia, a fronte di un’amministrazione che fa troppe parole e pochi fatti». Per Claudia Gioia, componente del coordinamento e presidente dell’associazione Vibo Unica, la figura di Colelli «rappresenta una novità rispetto ai vecchi schemi politici del passato». [Continua dopo la pubblicità]

Francesco Colelli

Ha chiuso l’incontro il protagonista di giornata. «Ci troviamo dinanzi ad una città morente, in cui chi soffre è costretto ad andare via, con la destra che continua sulla sua strada che non ha portato risultati. Perché in questo territorio – ha esordito Colelli – servono occasioni di crescita, lavoro. La gente se ne frega dei nostri congressi se non producono nulla di buono».

Ma il ruolo politico impone comunque un’attenzione anche alle dinamiche interne: «Il coordinamento e la mia nomina nascono anche per ricomporre le fratture di un centrosinistra spesso litigioso, ed infatti occorre ricomporre il quadro di un centrosinistra che non esiste. A breve – ha aggiunto – convocherò tutte quelle forze che sono state impegnate al fianco di Pippo Callipo, da Antonio Lo Schiavo a Mimmo Consoli. Spesso siamo arrivati impreparati agli appuntamenti elettorali, oggi vogliamo iniziare a lavorare perché ciò non si ripeta. Da militante di sinistra, da sempre, ho imparato che da soli non si va da nessuna parte. Di battaglie del 3% ne ho fatto tante, e le rivendico con orgoglio, ma i risultati prodotti sono stati miseri. È il momento di una svolta».

Il giudizio sull’amministrazione comunale del capoluogo è «fortemente negativo»: «Molti slogan vengono lanciati per nascondere i problemi seri, penso alle denunce dell’ex presidente del consiglio Muratore o ad altri episodi lasciati correre sotto traccia». Per Colelli è il momento di tagliare i costi della politica: «Ci sono assessori che si occupano di aprire una pagina Facebook, altri che hanno una sola delega, alla Cultura, manco fossimo a Firenze. La nostra idea è di rimodulare le commissioni: è un primo passo per risparmiare qualcosa, non è accettabile che ci si intaschi un gettone per cinque minuti di presenza». In conclusione affrontato anche il “caso Miceli”, consigliere comunale che non è certo in linea con il resto del gruppo: «Non ci nascondiamo – ha detto Colelli – ci sono state delle incomprensioni, in alcuni casi ha sbagliato lui, in altri abbiamo sbagliato noi. Ma sono certo che è pronto a rientrare a pieno titolo in questo progetto».

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