martedì,Novembre 26 2024

«Il confronto sia aspro ma leale»: D’Agostino (Pd) invita ad abbandonare i sospetti

Il segretario del circolo di Tropea invita a guardare alle opportunità e incentrare la discussione del congresso provinciale sulle sinergie programmatiche con la Regione.   

«Il confronto sia aspro ma leale»: D’Agostino (Pd) invita ad abbandonare i sospetti

«La cronaca politica delle vicende precongressuali del Pd provinciale ha come unico effetto quello di creare una frattura fra potenziali simpatizzanti del partito ed il partito stesso. Pensare che nella nostra provincia la discussione interna sia limitata alla costituzione di schieramenti pro Censore o pro De Nisi è un segnale allarmante che deve essere scongiurato».

Si prova da più parti a smorzare i toni della polemica legata ai tesseramenti, nel Partito democratico vibonese. Dopo l’uscita dei commissari di garanzia Puccio e Riservato, un’altra voce distensiva si leva la circolo del Pd di Tropea, da dove il segretario di circolo Sandro D’Agostino interviene per riportare la discussione nell’alveo delle politica, lasciando alla porta veleni e sospetti.

Guerra delle tessere nel Pd, Puccio e Riserbato fanno i pompieri

Sul polverone delle tessere, si limita dire che «la responsabilità di quanto accaduto non è certo dei cronisti ma solo ed esclusivamente della dirigenza del partito» semmai colpevole «di responsabilità per omissione». Così come, a suo dire, non c’è da star troppo appresso alla «riunione fra Carratelli-Lo Schiavo, né a Giuseppe Disì che sembra stracciarsi le vesti scandalizzato dalle modalità con cui viene effettuato il tesseramento».

Per D’Agostino bisogna guardare alle opportunità. «Abbiamo avuto – afferma – la fortuna di vincere le elezioni regionali con una larghissima maggioranza» e, quindi, «l’obiettivo del partito deve essere quello di unirsi intorno all’esperienza del governo della Regione, sostenendone l’azione». Da qui l’invito, rivolto «ai dirigenti del partito provinciale» di aprire un «confronto vero e uno scontro leale che si concentri su una piattaforma legata al reale» ovvero quella di «creare un collante programmatico fra governo regionale e amministrazioni locali» facendone «il centro della proposta programmatica del prossimo congresso. Si apra una nuova fase di scontro – è l’auspicio conclusivo di D’Agostino -, anche aspro, ma che sia vero».

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