Viabilità da incubo nel Vibonese, ora protestano anche gli imprenditori serresi
L’associazione di operatori economici “Cartusia” di Serra San Bruno si rivolge al prefetto di Vibo Valentia e ai presidenti di Regione e Provincia denunciando le condizioni insostenibili delle strade
L’associazione operatori economici “Cartusia” di Serra San Bruno si rivolge alle autorità competenti ed in particolare al Prefetto di Vibo Valentia ed ai presidenti della Regione Calabria e della Provincia di Vibo Valentia per segnalare una situazione «divenuta insostenibile», riguardante lo stato di isolamento delle zone interne della suddetta provincia.
«Già precedentemente – spiega Luigi Calabretta, presidente dell’associazione -, nell’anno 2013, avevamo segnalato un dissesto stradale critico, con allegate documentazione fotografica e petizione firmata da centinaia di imprenditori di Serra San Bruno. La precedente segnalazione non solo non ebbe esito positivo, ma, arrivati ad oggi, ci ritroviamo con le vie di collegamento ad autostrada, aeroporto e stazione ferroviaria completamente chiuse al traffico».
L’appello segue di poco la denuncia, partita sempre da Serra San Bruno, firmata dal vicepresidente della Pro loco Raffaele Pisani: Viabilità da incubo nel Vibonese, Pisani: «Un colpo mortale al turismo»
Tutto come previsto per l’associazione “Cartusia”, che denuncia come «l’incuria e l’abbandono per i quali chiedevamo anni addietro di intervenire, hanno portato a importanti cedimenti strutturali che hanno avuto come conseguenza inevitabile la chiusura delle strade interessate, ed il conseguente isolamento della nostra cittadina e di tutto il comprensorio. Ancora una volta – quindi l’appello – chiediamo di intervenire tempestivamente per mettere in sicurezza e riaprire le reti viarie interessate dalla suddetta chiusura, in quanto non solo è una vera e propria necessità per i residenti, ma con la stagione turistica alle porte l’economia locale ha un reale bisogno di poter far affidamento su una rete stradale quanto meno discreta per poter permettere a turisti e viaggiatori di raggiungere i nostri luoghi di interesse storico, artistico, culturale e spirituale senza incorrere in esagerati disagi».
Viabilità da incubo nel Vibonese, ancora una denuncia di un automobilista (VIDEO)
Al Prefetto di Vibo, Guido Longo, si rinnova in particolare «la richiesta già fatta nella precedente segnalazione sopracitata: è superfluo ricordare che non basta tenere aperta una strada abbandonandola all’incuria nella speranza che non crolli dall’oggi al domani, ma è necessario fare la giusta manutenzione ed in particolare, viste le sue competenze a riguardo, fare in modo che la segnaletica rispetti gli standard previsti dal Codice della strada. Tra le altre problematiche, ad esempio, oggi le strade in questione risultano completamente sprovviste di strisce che delimitano la carreggiata».
Al presidente della Regione e al presidente della Provincia, si chiede, invece, di «trovare una soluzione ai problemi esposti per quanto riguarda le strade che attraversano il nostro territorio».
VIDEO | Viabilità da incubo: viaggio sulle strade “fantasma” dell’entroterra vibonese
Il tratto in questione è, in particolare, quello che va da Monte Cucco a Vallelonga. «Trattasi – si spiega – di una parte di strada interessata dai lavori della costruenda “Trasversale delle Serre”, che da diverso tempo risultano fermi. Come si può notare la carreggiata è diventata ormai impercorribile, per cui chiediamo che per lo meno venga ripristinato al più presto il manto stradale al fine di garantire la necessaria sicurezza durante la percorrenza della stessa. Solo un’adeguata viabilità – si precisa ancora – può portare allo sviluppo dell’economia locale ormai quasi completamente ferma a causa della negligenza e dell’approssimazione di una classe dirigente incapace di sfruttare le altissime potenzialità di questi luoghi».
In chiusura la speranza che «questa volta venga presa seriamente in considerazione la richiesta di tutti gli operatori commerciali e turistici che hanno puntato tutto sulla potenzialità di questo territorio, e che presto si possa toccare con mano quello che più volte a parole è stato promesso».