martedì,Novembre 19 2024

Tropea capitale della cultura, l’appoggio di Forza Italia e Psi

Il senatore Mangialavori: «Lo sviluppo della Calabria passa anche da questo successo». I Socialisti: «È ora di abbandonare i campanilismi»

Tropea capitale della cultura, l’appoggio di Forza Italia e Psi

La politica si schiera al fianco della città di Tropea per sostenere la candidatura a capitale italiana della cultura 2021. Il senatore di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, parla della necessità di «un’unione delle istituzioni della Calabria»: «Mancano ormai pochi giorni – spiega il parlamentare – alla scadenza per la presentazione delle candidature e tutte le istituzioni regionali hanno il dovere morale di sostenere l’azione meritoria del comitato promotore, il quale si prepara a mettere in campo un progetto straordinario e di larghissimo respiro. È infatti indubbio che l’eventuale vittoria di Tropea avrebbe un valore assoluto per tutta la Calabria». Per Mangialavori, la candidatura voluta dal sindaco Giovanni Macrì e dalla sua amministrazione «è dunque un’occasione da non perdere e rispetto alla quale tutte le istituzioni calabresi hanno il dovere di fare squadra», perché «il tempo dei campanilismi e delle rivalità tra province è finito. Adesso – conclude – è arrivato il momento di mettere in risalto le eccellenze della regione. Lo sviluppo della Calabria passa anche dal successo di Tropea».

Dello stesso avviso la federazione provinciale del Partito socialista italiano: «Bisogna sostenere con forza questa candidatura, dev’essere una battaglia di maturità culturale di tutta la provincia, senza campanilismi e gelosie. Un’occasione da cogliere – si legge nella nota – per riscattare tutto il nostro territorio e per  mettersi in vetrina facendo conoscere le nostre bellezze e le nostre positività. Abbandonando per una volta, almeno, i soliti argomenti di cronaca. Serve l’aiuto e la collaborazione di tutti: partiti, associazioni, enti, sindacati, imprenditori, commercianti e società civile». L’invito, dunque, è uno solo: «Forza, crediamoci».

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