Polemiche sul bilancio a Maierato, l’opposizione tira dritto
Continua la querelle con il sindaco sul documento finanziario. La minoranza ribadisce la correttezza dei suoi rilievi e la richiesta di revoca del consiglio comunale, invitando il revisore dei conti a fornire gli estremi della trasmissione del suo parere
Prosegue il botta e risposta tra opposizione e maggioranza al Comune di Maierato sulla convocazione del consiglio comunale per l’approvazione del bilancio di previsione. La minoranza guidata dall’ex sindaco Sergio Rizzo ha contestato la mancata acquisizione della parere del revisore dei conti alla documentazione sul punto, chiedendo la revoca dell’assemblea convocata per il 21 aprile. Circostanza smentita dal sindaco Danilo Silvaggio, il quale ha replicato garantendo la correttezza della procedura.
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Spiegazioni che, tuttavia, non hanno convinto l’opposizione, composta, oltre che da Rizzo, anche dai consiglieri Francesco Barbieri e Domenico Liberto. Gli stessi che a loro volta hanno inteso precisare che «agli atti del consiglio non era presente alcun parere del revisore in data 14 aprile, per come verificato e discusso con il segretario comunale di Maierato e l’assessore Vallone nel Palazzo municipale».
Il gruppo “Maierato democratica” aggiunge che «l’assessore Vallone ed il segretario comunale, a seguito di richiesta verbale, avevano rassicurato gli scriventi che avrebbero trasmesso a mezzo mail i quadri riepilogativi del bilancio 2017 e gli allegati più rilevanti». Ora, «vista la nota a firma del sindaco di Maierato in cui si afferma che gli atti del consiglio erano completi di tutti i relativi pareri» e «considerato che fino alle ore 14 di ieri (18 aprile) lo stesso parere non era stato ancora acquisito agli atti», la minoranza ribadisce «la richiesta di revoca dell’avviso di convocazione del consiglio comunale» e chiede al revisore dei conti di comunicare «la data e le modalità di trasmissione del predetto parere, con il relativo numero di protocollo di acquisizione del Comune di Maierato».
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Quindi la richiesta viene nuovamente inoltrata al prefetto di Vibo Valentia e ai carabinieri di Maierato, precisando che ci si riserva di «adire le vie giudiziarie al fine di dimostrare la correttezza e la veridicità di quanto affermato».
