martedì,Novembre 26 2024

L’INTERVENTO | Comune di Vibo, “Grave situazione di stallo per il personale”

“Nel Municipio in cui chi litiga con la dirigente ha addirittura avuto un infarto e in un altro caso un ictus…” La Rsu Cisal si appresta a segnalare gravi inadempienze al Dipartimento per la Funzione pubblica, al Prefetto, all’Inail ed all’Asp

L’INTERVENTO | Comune di Vibo, “Grave situazione di stallo per il personale”

Doveva essere rivoluzione burocratica. E intendeva concretizzarsi in un nuovo contesto dove la legalità e la meritocrazia avrebbero finalmente ridato credibilità e dignità ad un Ente che con le ultime due amministrazioni aveva subito un declino netto.

Un regresso incredibile se non addirittura ingiustificabile che nel 2013 ha caratterizzato quel dissesto economico-finanziario che, a distanza di circa quattro anni dalla nomina degli “indipendenti” o “autonomi” componenti della Osl, resta una ferita aperta. La quantificazione del debito? Ancora una sorta di tela di Penelope di “odisseana” memoria, senza che alcuno si preoccupi più di tanto a individuare i ragionevoli motivi – se mai ve ne fossero – dell’interminabile e inammissibile lasso di tempo che continua immotivatamente a contrassegnare la “ricognizione” anche con l’ausilio di consulenze esterne e svariato personale comunale.

Cosicché, ora, la situazione del personale in forza a Palazzo Luigi Razza è diventata davvero insostenibile e paradossale. E così com’era stato pubblicamente preannunciato ai tempi della surroga del delegato al personale, le rassicurazioni dell’ex assessore Loredana De Marco nel corso dell’assemblea dello scorso 30 novembre – che avevano scongiurato lo stato di agitazione – non hanno sortito alcun effetto dopo la sua sostituzione. Un insieme di responsabilità che spaziano dagli organi di indirizzo politico a quelli gestionali i cui risultati prodotti da questi ultimi sono sotto gli occhi di tutti. Responsabilità nei confronti delle quali chi è chiamato a tutelare gli interessi e la dignità dei lavoratori, non può mostrarsi indifferente, anche perché è solo attraverso il giusto rapporto tra diritti e doveri, ovvero anche con il riconoscimento e la gratificazione all’impegno profuso dai dipendenti che si producono e si forniscono migliori servizi alla collettività.

Le questioni sono tante e inesorabilmente incancrenite. Si va dalla mancata liquidazione degli istituti contrattuali di ben 5 anni (dal 2011 al 2015), che viene rimandata con apparenti escamotage di mese in mese, alla mancata riorganizzazione condivisa e razionale della burocrazia. Ma non è tutto. Qui al Comune capoluogo, sebbene qualsiasi rapporto sia costituito e regolato da contratti individuali di lavoro, la gran parte dei dipendenti in organico (specie quelli ex 285, e cioè da circa 39 anni in servizio) non lo ha mai siglato, col paradosso che c’è chi addirittura è già andato o sta per andare in pensione senza averlo mai sottoscritto.

Ciò ha determinato, così come continua a determinare, un utilizzo atipico e spesso sregolato dei singoli, e cioè condizionato autoritariamente e illogicamente da simpatie e antipatie sia in termini di competenze e carichi di lavoro tanto da viziare anche e soprattutto l’aspetto della meritocrazia.

Per cui, adesso, la grave inadempienza sta per essere segnalata con un apposito esposto al Dipartimento per la Funzione pubblica, in considerazione del fatto che a nulla sono valse le svariate sollecitazioni verbali e formali esperite da questa Rsu. Ma vi è ancora dell’altro. Infatti, nel Comune dove chi litiga con la dirigente ha addirittura avuto un infarto e in un altro caso un ictus; nel Palazzo di città dove alle segnalazioni effettuate da oltre tre mesi a questa parte relative a luoghi che possono nuocere alla salute dei lavoratori si risponde solo a parole senza prendere provvedimenti (vedi il caso della guardiola all’entrata dell’ente dove sono state installate delle rumorosissime centraline); nel Municipio dove da anni non viene effettuata l’attività di sorveglianza sanitaria – dopo varie pressioni solo in questi ultimi giorni sono state programmate le visite di un medico competente – ed inoltre, dove non si sa nulla di Primo soccorso e gestione delle Emergenze e dove non si consente di eleggere i tre rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori nonostante gli appelli e le diffide, è arrivato il momento di reagire con fermezza a questa imperturbabilità.

La questione della sicurezza – che rappresenta il rischio chiusura dei cancelli comunali – costituirà un circostanziato rapporto che sarà trasmesso a sua eccellenza il Prefetto di Vibo Valentia ed ai responsabili territoriali di Inail ed Asp, perché intervengano finalmente, per quanto di loro competenza, per il normale ripristino dei diritti, delle regole e della legalità.

*Rsu Cisal

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