Finanziamenti agli allevatori, a Rombiolo faccia a faccia tra Cia e Regione (VIDEO)
La Confederazione italiana agricoltori ha chiamato a raccolta i piccoli imprenditori del Poro per chiedere un deciso cambio di rotta. E il consigliere regionale delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri incolpa la burocrazia
Gli allevatori del Poro si sono dati appuntamento nell’aula consiliare del Comune di Rombiolo per protestare contro il blocco degli aiuti finanziari all’agricoltura da parte della Regione.
L’incontro è stato promosso dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia), rappresentata dal presidente regionale Nicodemo Podella e dal vicepresidente Nicola Monteleone. Al tavolo dei relatori hanno inoltre preso posto il consigliere regionale delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri e i primi cittadini di Rombiolo e Limbadi, Giuseppe Navarra e Pino Morello.
Innanzitutto è stata affrontata la questione della misura 14 del Psr 2014/2020 per il benessere animale. La prima graduatoria per l’assegnazione delle risorse finanziarie è stata annullata perché viziata da errori nell’attribuzione dei punteggi, con il risultato che dai finanziamenti potrebbero rimanere escluse le piccole imprese, con le grandi che assorbirebbero la quasi totalità dei fondi a disposizione.
La seconda tematica messa sul piatto è stata quella del gasolio agricola: i rimborsi per il carburante per i mezzi agricoli doveva essere erogato a gennaio, invece ad oggi si rileva che l’istruzione delle pratiche per l’erogazione è ferma al 10 febbraio. E qui è partito l’attacco di Podella: «Ci sono dei tempi naturali che vanno rispettati, e invece noi siamo ancora qui ad aspettare il gasolio, mentre i nostri trattori sono fermi senza carburante». Senza considerare il mancato pagamento agli agricoltori delle quote stanziate dalla Regione a favore del biologico e per l’indennità compensativa 2015.
Il consigliere delegato Mauro D’Acri, pur scusandosi per i ritardi nell’erogazione dei contributi per l’acquisto del carburante, ha fatto presente come la Regione spesso non riesca a dare risposte perché la politica deve scontrarsi con «un apparato burocratico, sia interno alla Regione Calabria, sia a livello nazionale del ministero, che di fatto ostacola e blocca i tentativi di soluzione delle varie problematiche».