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‘Ndrangheta: “Costa pulita” nel Vibonese, conclusi gli interventi dei difensori dinanzi al gup

Il giudice fissa già due udienze per gli imputati – 29 su 79 – che hanno scelto il rito abbreviato. Nino Accorinti e Leonardo Melluso “ripiegano” sull’abbreviato secco. Tre posizioni stralciate per difetti di notifica

‘Ndrangheta: “Costa pulita” nel Vibonese, conclusi gli interventi dei difensori dinanzi al gup

Rigettate dal gup distrettuale di Catanzaro, Pietro Carè, le richieste di processo con rito abbreviato condizionato avanzate dagli imputati Antonino Accorinti, 61 anni, detto “Nino”, di Briatico, e Leonardo Melluso, 52 anni, pure lui di Briatico (in foto in basso) nel corso dell’udienza preliminare dell’operazione antimafia denominata “Costa pulita”. Entrambi sono collocati dalla Dda di Catanzaro al vertice dei rispettivi clan fra loro alleati e che avrebbero costituito da anni un’organizzazione mafiosa capace di controllare ogni affare lecito ed illecito a Briatico.

 Accorinti e Melluso sono difesi dall’avvocato Giuseppe Bagnato e la richiesta di rito abbreviato era stata condizionata all’escussione di alcuni testimoni. I due imputati – dopo il rigetto da parte del gup – hanno quindi optato per un processo con rito abbreviato secco che consente in caso di condanna uno sconto di pena pari ad un terzo.

Nel corso dell’udienza preliminare in mattinata hanno discusso per i rispettivi assistiti gli avvocati: Michelangelo Miceli, Carmine Pandullo, Giovanni Vecchio, Francesco Gambardella, Antonello Fuscà, Giuseppe Bagnato, Mario Bagnato, Patrizio Cuppari Francesco Calabrese.

L’udienza è stata quindi aggiornata al 7 aprile prossimo quando il gup farà conoscere la sua decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso e Annamaria Frustaci. In ordine invece agli imputati che hanno avanzato richiesta di rito abbreviato, il gup ha già calendarizzato due udienze (5 giugno e 6 luglio) per l’inizio del processo con il rito alternativo. Sinora sono 29 gli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato.

Rimangono ancora stralciate tre posizioni per difetti di notifica del decreto con la richiesta di rinvio a giudizio e la fissazione dell’udienza preliminare. Si tratta di: Claudia Barbuto, (cl. ’72), di Vibo; Domenico Simonelli (cl. ’81), di Tropea, detto “Ballotu”; Antonio Merenda (cl. ’60) di Spilinga, accusato di aver favorito la latitanza di Nunzio Manuel Callà.

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