Urne aperte in Calabria per il rinnovo del governo regionale
Si vota dalle 7 alle 23: quattro gli aspiranti governatori per un totale di 13 liste nella circoscrizione centrale. Circa 1,9 milioni i cittadini chiamati al voto
Quattro candidati alla presidenza, oltre trecento aspiranti consiglieri ed 1 milione e 900mila elettori chiamati al voto. Dalle 7 di questa mattina e fino alle 23 urne aperte in Calabria per il rinnovo del consiglio regionale (trenta i seggi a disposizione) e per la scelta del nuovo governatore (che occuperà il 31esimo seggio). Il Vibonese, in questa tornata elettorale, esprime 22 candidati al consiglio suddivisi nelle liste in campo: sei quelle in appoggio a Jole Santelli (centrodestra); tre per Pippo Callipo (centrosinistra); due per Francesco Aiello (Movimento 5 Stelle); tre, ma solo una nella circoscrizione centrale per Carlo Tansi (indipendente).
L’elettore dispone di due voti, uno per il candidato governatore e uno per una lista circoscrizionale, sulla quale può esprimere il voto di preferenza. In Calabria non è ammesso il voto disgiunto, quindi nel caso venga espressa solo la preferenza, il voto andrà anche al candidato governatore collegato a quella lista. Si può anche votare per il solo presidente. Entrerà in Consiglio anche l’aspirante governatore primo tra i perdenti.
Ventiquattro dei trenta seggi vengono assegnati su base proporzionale: nove al collegio nord, che comprende la provincia di Cosenza; otto al centro, che racchiude Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone; sette nella circoscrizione sud di Reggio Calabria. Per essere ammesse alla ripartizione dei seggi le coalizioni devono raggiungere almeno l’8%, e le liste che le compongono devono superare lo sbarramento del 4% per sperare nell’assegnazione di un seggio. I restanti sei seggi vengono assegnati su base regionale col sistema maggioritario: in caso di assegnazione di 15 o più seggi alla coalizione vincente, a questa andranno tre seggi mentre gli altri tre finiranno alle liste collegate ai presidenti perdenti che hanno superato lo sbarramento. Se la coalizione vincente non dovesse raggiungere i 15 seggi, si vedrà aggiudicati tutti i sei seggi del maggioritario. Infine, c’è una terza possibilità: se la maggioranza non dovesse raggiungere il 55% dei seggi con il proporzionale, se ne vedrà assegnata una quota aggiuntiva fino al raggiungimento di questa soglia, che verrebbe sottratta alle liste perdenti a partire da quelle con il resto minore.