Giornate Fai di Primavera a Vibo, i mosaici di Sant’Aloe tornano alla luce dopo quattro anni
Nel sito al lavoro gli archeologi per la “ripulitura” dei reperti, rimasti coperti a lungo. Buone presenze anche alle Mura greche e al Tempio di Proserpina
Sono trascorsi quattro anni dalle ultime visite all’area archeologica di Sant’Aloe. Lo straordinario sito, dopo le Giornate Fai di Primavera nel 2013, non aveva accolto più visitatori. Fino alla giornata odierna in occasione dell’inaugurazione della settima edizione delle Giornate Fai. Il quartiere Sant’Aloe corrisponde a un settore dell’abitato di Valentia, colonia romana fondata intorno al 194 a.C. nella “greca” Hipponion.
Qui sono stati rinvenuti, in tempi diversi, tre mosaici policromi: il Mosaico delle quattro stagioni, il Mosaico della nereide su ippocampo e il Mosaico geometrico, da oggi nuovamente fruibili alla collettività grazie al lavoro sinergico tra la Soprintendenza, nella persona di Fabrizio Sudano, funzionario archeologo Abap, Comune di Vibo Valentia, ditta Coge di Crotone e la delegazione vibonese Fai, diretta da Teresa Saeli.
Professionisti in campo. Sul campo, per la pulizia dei mosaici rimasti coperti per lungo tempo, un team di professionisti, tra cui la dottoressa Marianna Musella, giunta gratuitamente dalla città partenopea. Due giorni di lavori intensi, continuati in una sorta di work in progress, per restituire dignità al parco. Infatti, nonostante la necessità di lavori (restauro e copertura dei reperti), intere scolaresche della città e dalla provincia, anche ragazzi in carrozzina, hanno potuto passeggiare tra le preziose testimonianze storiche e ascoltare le spiegazioni degli apprendisti ciceroni: «Il Fai – ha illustrato la dottoressa Maria D’Andrea – ha avuto la capacità di mettere insieme queste competenze, dialogare e ottenere la riapertura dell’area». Una prima risposta positiva c’è stata: «La gente – ha aggiunto – deve riappropriarsi dei luoghi che non devono essere visti come “limitanti” ma un’opportunità, un valore aggiunto».
Tre giorni di bellezza. Nel percorso della tre giorni, oltre il complesso Valentianum, la galleria d’arte Lìmen della Camera di commercio, e il tempio di Proserpina, le mura greche, accessibili solo da Viale delle Accademie vibonesi. I resti dell’imponente cinta muraria che, secondo le fondi antiche, si estendeva per oltre otto chilometri ricoprendo circa 250 ettari di superficie, non sono raggiungibili da via Paolo Orsi, rimasta cantiere aperto.
Anche all’entrata nel sito, la postazione Fai, i volontari della Prociv “Augustus” e gli studenti dell’alternanza scuola-lavoro (Liceo “Morelli”, Liceo “Berto” e Liceo “Capialbi”) hanno evidenziato le numerose presenze nella prima giornata. Gli appuntamenti continueranno fino alla giornata di domenica, in serata previsto concerto finale (alle 19).